Gela. A marzo è stata assolta perché incapace di intendere e di volere quando uccise le piccole figlie Gaia e Sofia Trainito, trovate senza vita all’interno dell’appartamento di famiglia in centro storico. I giudici della Corte d’assise d’appello di Caltanissetta però hanno disposto una nuova perizia psichica sulla quarantatreenne Giuseppa Savatta. Una richiesta avanzata dai legali del padre e dei familiari delle piccole, gli avvocati Flavio Sinatra e Giovanni Giudice. Proprio i legali, dopo il verdetto dello scorso marzo, hanno impugnato la decisione rivolgendosi ai magistrati nisseni di secondo grado. Oggi, è arrivata la scelta della corte che ha disposto nuovi accertamenti. La procura generale si è associata alla richiesta dei legali. In primo grado, davanti al gup del tribunale di Gela, tre esperti nominati dal giudice hanno indicato un quadro clinico di instabilità psichica. I legali di parte civile, nonostante la richiesta di assoluzione giunta dai pm della procura, già davanti al gup hanno invece spinto per la condanna della donna e per una nuova perizia collegiale.
Accertamenti che invece verranno effettuati nel giudizio d’appello. Ad inizio dicembre, verrà assegnato l’incarico al perito. Alla donna, difesa dagli avvocati Pietro Pistone e Maria Luisa Campisi, in primo grado (dopo il giudizio abbreviato) è stata applicata, “anche se in via provvisoria”, la misura di sicurezza del ricovero in una struttura specializzata, almeno fino a quando “persista la pericolosità sociale”. Proprio sull’incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti hanno insistito i difensori. Il gup ha anche deciso la cessazione della custodia cautelare in carcere.