Gela. Nel centrodestra locale le interlocuzioni sono partite da tempo anche se la campagna elettorale vera e propria deve ancora essere inaugurata. Le anime sono tante (forse troppe) e anche la strategia non sembra affatto unitaria. Il pensiero delle alleanze ampie (quelle oltre lo sbarramento classico dei partiti) è una variabile che sta incidendo nelle trattative. Ci sono gli intransigenti che hanno già messo il veto a qualsiasi ipotesi di patto per la città con pezzi di centrosinistra e quelli più possibilisti che con i “rivali” stanno parlando. Nella “flotta” di centrodestra un ruolo lo stanno giocando diversi fuoriusciti dai partiti che sono confluiti nel movimento GelaPunto, che fa riferimento all’ex forzista Raffaele Carfì. C’è stato proprio lui dietro alla trattativa che qualche mese fa ha portato l’ex dem Giuseppe Licata in giunta (giusto qualche settimana prima del definitivo rompete le righe). Qualche esponente della sua stessa coalizione non vorrebbe camminare insieme a chi ha sostenuto l’ex giunta ma i varchi sembrano esserci. “Come ho più volte spiegato – dice Carfì – noi parliamo con tutti. Non ci sono veti. Certamente, il dialogo maggiore per ora è con gli esponenti della Lega e di DiventeràBellissima”.
Carfì ha risposto all’invito dei “civici” che ieri si sono riuniti per un primo “briefing”. “Sono stato invitato e ho partecipato con grande interesse – spiega ancora – ci sono le possibilità di andare avanti ma bisogna essere pratici, senza cavalcare temi solo elettorali. Non credo ad una chiusura totale verso i partiti, anzi. I movimenti civici secondo me devono essere uno sprone. Molti esponenti di quest’area hanno contatti con i riferimenti del governo a Palermo e allora vanno sfruttati per programmare”. Carfì però un messaggio ai partiti lo manda comunque. “Nessuna chiusura al dialogo – conclude – ma è ora che facciano un bagno di umiltà, anche perché ad oggi la città risente dei risultati mai conseguiti. Dove si collocano i movimenti civici? Ieri, onestamente, ho visto tanti riferimenti al centrodestra, anche perché del centrosinistra locale è rimasto poco”.