Gela. L’intenzione di “congelare” i termini di prescrizione nei giudizi penali annunciata e messa nero su bianco dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha subito scatenato la reazione dell’Organismo Congressuale forense, del quale fa parte l’avvocato Emanuele Maganuco (appena eletto delegato per il distretto di Caltanissetta). In base alle prime indicazioni, i termini di prescrizione verrebbero sospesi per tutte le fasi successive al primo grado di giudizio. “La sospensione del termine di prescrizione dei reati per la durata dei gradi di giudizio successivi al primo, annunciata dal ministro Bonafede – spiega il coordinatore dell’Ocf Giovanni Malinconico – è una ipotesi aberrante perché in contrasto con noti e risalenti principi di civiltà giuridica e investe direttamente l’azione dell’Organismo Congressuale Forense e il ruolo di garante dell’effettività delle tutele che l’avvocatura svolge”. Per i legali verrebbero intaccati diritti fondamentali. “Questa ipotesi – spiega il coordinatore – comprimerebbe in modo inammissibile i diritti costituzionali dei cittadini. Non solo gli imputati, infatti, ma anche le stesse parti offese dai reati verrebbero private di qualsiasi garanzia in merito alla effettiva durata dei processi. Si determinerebbe, inoltre, una inammissibile compressione del ruolo dell’avvocatura nel processo”.
Una posizione condivisa proprio da Maganuco. “E’ stata tempestiva la risposta dell’Ocf allo scellerato emendamento grillino in materia di prescrizione del reato – scrive il legale – ad un cittadino, imputato o persona offesa nell’ambito di un procedimento penale, potrebbe non bastare una vita intera per conoscere l’esito definitivo del giudizio al quale è interessato. Con buona pace del principio della ragionevole durata del processo tanto caro all’articolo 6 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo”.