Gela. Tra i grillini locali, soprattutto in vista della lunga corsa elettorale, i problemi di convivenza non mancano e anche l’affondo dei consiglieri uscenti Simone Morgana, Vincenzo Giudice e Virginia Farruggia è una prova che non tutto gira come dovrebbe. I pentastellati sembrano tra i favoriti in vista delle urne del prossimo anno, ma c’è diversità di vedute. Proprio Morgana, Giudice e Farruggia, all’indomani del verdetto che ha bocciato il ricorso dell’ex sindaco Domenico Messinese, sono andati oltre la semplice vicenda giudiziaria. Il concetto è piuttosto immediato, chi non si è costituito in giudizio contro il ricorso di Messinese avrebbe confermato il sostegno alla sua azione politica. “Rinunciare alla costituzione, come hanno scelto di fare alcuni consiglieri comunali – hanno spiegato i tre grillini – ci è apparso come un probabile gesto di tacito consenso all’azione dell’ex sindaco e della sua giunta”. Una “missiva” politica lanciata a tanti ex colleghi e tra questi anche ad un altro pentastellato. Angelo Amato, che ha guidato il gruppo consiliare a cinque stelle, ha deciso di non partecipare al procedimento davanti al Tar Palermo. “Si riferivano a me? Non so dare una risposta – dice – mi sembra solo gossip. In tre anni, con atti oggettivi, ho dimostrato di aver preso posizione contro un’amministrazione comunale che non ha saputo dare risposte vere su temi strategici come Agroverde, rifiuti, il servizio idrico ma anche la questione Eni. Forse, proprio per questo motivo mi hanno messo sotto processo. Probabilmente, chi mi attacca dà priorità solo ad una visione politica e non invece agli atti veri che ho portato avanti”.
Per Amato, che punta a ripresentarsi agli elettori proprio con il Movimento cinque stelle, le “velate” accuse di sostegno all’ex giunta metterebbero in secondo piano quelli che sono i veri problemi della città. “Andiamo avanti solo ad emergenze senza risolverle veramente – conclude – io continuo il mio percorso e credo che si debba ragionare da gruppo ma apprezzo anche le parole di tanti giovani che stanno sottolineando come non ci possa essere spazio per chi ha danneggiato la città”. Niente passi indietro per Amato ma le divergenze interne al Movimento cinque stelle locale sembrano lontane dall’essere dipanate.