Gela. E’ stato svegliato dal fumo che ha invaso il suo appartamento mentre ancora dormiva. Ha guadagnato la porta d’ingresso e sollecitato l’intervento dei soccorsi, prima di essere trasportato in ospedale.
L’uomo, Rocco C. di 26 anni, se l’è cavata con una intossicazione da fumo. E’ stata costretta a ricorrere alle cure mediche del presidio ospedaliero di via Palazzi anche sua sorella, Marisa C. di 38 anni, colta da attacchi di panico. Abita al secondo piano di uno stabile di via Berzedius al civico 28. Si è sentita “avvolta” dal fumo divampato dall’incendio che si è propagato nell’appartamento al piano di sotto, dove vivono i suoi genitori e suo fratello. Ieri mattina alle 9, solo in tempestivo intervento del personale della locale caserma dei vigili del fuoco ha evitato un disastro.
I pompieri, muniti di respiratori artificiali, sono entrati nell’appartamento del rione Sant’Ippolito, arginando le fiamme. Un cortocircuito elettrico ha scatenato l’incendio di uno scaldino, collocato all’interno di un ripostiglio. Sul posto si sono portati i carabinieri del reparto territoriale che hanno avviato le indagini. Gli inquirenti hanno confermato il corto circuito elettrico allo scaldino.
I danni sono in corso di quantificazione. Secondo una prima ricostruzione, il rogo ha interessato solo il ripostiglio anche se il fumo si è propagato in tutti gli altri ambienti, annerendo le pareti e gli arredi. Al momento dell’incendio c’erano solo i due fratelli all’interno dello stabile di due piano di via Berzedius. Sono stati dimessi con lieve prognosi di guarigione dai sanitari del pronto soccorso del presidio “Vittorio Emanuele”, dopo le prime cure. L’abitazione non ha subito danni strutturali. Negli scorsi giorni si era verificato un altro incendio ad un appartamento del centro storico, causando danni materiali. In quella circostanza nessuna persona era dovuta ricorrere alle cure ospedaliere.