Gela. La notizia che, per l’anno scolastico in corso, anche il servizio di refezione scolastica è stato garantito solo fino a Dicembre e che, nelle casse comunali, non ci sono disponibilità per i servizi scolastici, ha fatto piombare nello sconforto le famiglie degli studenti residenti nelle zone periferiche. Già nei giorni scorsi avevamo riportato la denuncia e l’appello di Mirella Minardi, residente a Manfria, che aveva portato alla luce questo pesante disagio per centinaia di studenti che attualmente si trovano a pagare di tasca loro il servizio che, effettuato da un’azienda privata, ad alcuni di viene a costare anche oltre 5 euro al giorno. Dopo giorni di andirivieni dai vari uffici comunali, Mirella Minardi, era in attesa di essere ricevuta dal commissario Arena, un’attesa vana fino a stamattina, quando, la donna, si è ripresentata in comune ed ha preteso di essere ricevuta da Arena.
“Inizialmente, ha dichiarato Mirella Minardi, ho avuto l’impressione che volessero giocare al solito scarica barile e farmi fare la trottola tra un ufficio e un altro. Ma questa volta non mi sono mossa da li”. Dopo un’ora d’attesa,la donna, che ricordiamo si fa portavoce per molte delle famiglie di Manfria, è stata ricevuta ed ha potuto finalmente affrontato a viso aperto la questione con il commissario straordinario del comune. “Purtroppo, riferisce Mirella Minardi, le notizie non sono confortanti, ma ho avuto garanzie dal commissario che farà di tutto per trovare le somme necessarie a fare ripartire il servizio, probabilmente a gennaio”. Nonostante e garanzie però, la rabbia è tanta per queste famiglie che pagano fior di tasse e in cambio, al posto dei servizi, ricevono disagi su disagi.
Un ulteriore dimostrazione che in questo paese si pagano le tasse per usufruire di servizi essenziali di quotidianita di cui una societa civile e chiamata a soddisfare invece in cambio riceviamo o niente o disservizi