Gela. La società Raffineria di Gela ma anche le compagnie assicurative Generali Italia e Allianz hanno chiesto di essere escluse dal dibattimento che sta per essere aperto dopo la morte in raffineria dell’operaio cinquantaquattrenne Antonio Vizzini. Sia l’azienda che le due compagnie sono state citate come responsabili civili dai legali che assistono i familiari della vittima. Il lavoratore, alle dipendenze della società Lorefice&Ponzio, morì nell’aprile di quattro anni fa a causa di un grave incidente in fabbrica. Fatale sarebbe stata una manovra sbagliata compiuta dal gruista. Gli avvocati Gualtiero Cataldo, Salvatore Morreale, Francesco Scarpinato e Antonio Norrito escludono possibili collegamenti tra quanto accaduto e il ruolo delle società chiamate a processo. Il giudice Miriam D’Amore ha scelto di valutare le eccezioni sollevate ed emetterà una decisione alla prossima udienza.
Il giudice inoltre verificherà altre eccezioni formulate dai difensori, con l’avvocato Davide Limoncello che ha chiesto di escludere dagli atti del giudizio l’esito degli accertamenti tecnici condotti in fase di indagine, almeno per quanto riguarda la posizione di Orazio Fidone (suo assistito). A processo, oltre al professionista, ci sono Domenico Lorefice, Leandro Lorefice, Angelo Vergati, Giuseppe Antonuccio, Giovanni Nunnari, Antonio Bennici e Stefano Lo Coco. Sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Katia Lo Coco e Enrico Valentini. I familiari dell’operaio morto sono parti civili assistiti dai legali Dionisio Nastasi, Dalila Di Dio, Riccardo Lana e Giuseppe Ferrara.