Gela. Il 28 marzo del 2006 venne arrestato insieme ad un altro indagato con l’accusa di estorsione continuata in concorso, concorrenza illecita mediante minaccia o violenza. Giuseppe Salvatore Bevilacqua, 44 anni, è stato arrestato dal reparto territoriale dei carabinieri di Gela.
Dovrà scontare nove di reclusione presso la casa circondariale di contrada Balate per espiare una pena diventata definitiva.
E’ stata la procura di Caltanissetta ad emettere il mandato di arresto, eseguito la notte scorsa. Bevilacqua venne arrestato nell’ambito del blitz “Beton free” e scarcerato il 13 maggio dello stesso anno.
Secondo l’accusa Bevilacqua avrebbero imposto alle imprese edili operanti nel territorio gelese, di acquistare cemento e calcestruzzo solo dalla loro impresa, avvalendosi della forza dell’intimidazione. La pressione mafiosa venne esercitata per la fornitura di calcestruzzo alla ditta “Edil Etnea” di Santa Venerina, in provincia di Catania, che stava costruendo lo stabilimento e deposito della ditta Zappalà.
Bevilacqua pretendeva che la fornitura di calcestruzzo continuasse ad essere effettuata dall’impresa gelese e non da altre, onde evitare problemi, ciò nonostante la maggiore convenienza economica dell’offerta di calcestruzzo di un’altra ditta concorrente. Avrebbe raccontato agli addetti al cantiere di avere incendiato, nell’estate del 2004, una betoniera in movimento di una impresa che si era permessa di fare loro concorrenza.