Gela. Risveglio traumatico per il settore comunale ai Lavori pubblici. La criminalità è tornata a prendere di mira gli uffici della ripartizione diretta da Nanni Costa e dall’assessore Carmelo Casano.
Un incendio di vaste proporzioni ha mandato in fumo i documenti contenuti negli archivi e danneggiato seriamente la struttura. Le fiamme hanno distrutto computer, stampanti e arredi.
Non è la prima volta che la sede del settore ai Lavori pubblici viene presa di mira e danneggiata. Le continue irruzioni avevano costretto il sindaco a prendere le dovute contromisure, facendo collocare telecamere e sistemi anti-intrusione.
L’ultimo episodio, prima dell’incendio della scorsa notte, negli uffici comunali del quartiere Baracche, era stato effettuato a dicembre di un anno fa. Con un raid notturno, nel mirino dei ladri finì la rimessa utilizzata per i mezzi della società Ghelas. Un gruppo di giovani, infatti, cercò di portare via il carburante presente nei serbatoi dei mezzi. Pochi mesi prima una moto ape, parcheggiata nel piazzale interno del settore comunale di via Marsala, venne danneggiata.
Durante la sindacatura dell’ex primo cittadino Rosario Crocetta, inoltre, la sede dislocata in via Marsala fu teatro di un altro raid, capace di provocare diversi danni all’interno della struttura. In quell’occasione vennero portati via materiali da lavoro e computer. La recente ordinanza dell’operazione “Golden boys”, effettuata dai carabinieri del reparto territoriale, ha fatto emergere la presunta responsabilità di due giovanissimi nei raid condotti nella rimessa di via Marsala in uso alla società Ghelas.
Il grave attentato incendiario ai danni di uno dei servizi più importanti del Comune ha causato una lunga serie di reazioni sia dal mondo politico che dall’associazione antiracket “Gaetano Giordano”.
“Siamo molto vicini al sindaco e all’assessore Casano – dicono i socialisti Gianni Mauro (segretario) e Piero Lo Nigro (capogruppo consiliare) – nella lotta contro la violenza”.
“Si tratta di un delitto di gravità inaudita perché riguarda il settore più importante per la crescita economica ed infrastrutturale della città – sottolinea Renzo Caponetti, presidente dell’associazione Antiracket – ma soprattutto perché potrebbe ritenersi come il segno di un possibile rigurgito di talune organizzazioni criminali che, espulse dai nuclei amministrativi, cercherebbero di ritornarvi, anche servendosi di atti di questo genere”.
“Quello di ieri notte – precisano gli esponenti dell’Udc, i consiglieri Guido Siragusa e Tonino Ventura – non è solo un vile attacco perpetrato a danno delle istituzioni cittadine, ma qualcosa di più, qualcuno ha inteso alzare il livello dello scontro , nella sfida quotidiana fatte di piccole ma significative azioni, finalizzate a far diventare Gela una città normale . E’ senza dubbio una sfida che alcune consorterie dedite costantemente al malaffare, lanciano alla Gela degli onesti”.
“Si tratta di un episodio inquietante per le modalità e l’obiettivo preso di mira a cui – concludono il comitato territoriale Arci ed il Circolo di Gela – è necessario che tutte le forze politiche, sociali, economiche e culturali di questo territorio rispondano con forza”.