La giunta Musumeci esulta per l’accordo, al ministero pure Siciliano: “Accreditato da Turano”

 
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L'ex numero due della giunta comunale al ministero con l'assessore regionale Turano e il commissario Arena

Roma. Come era prevedibile, la giunta regionale del governatore Nello Musumeci canta vittoria dopo la firma definitiva dell’accordo di programma. Venticinque milioni di euro destinati all’area di crisi complessa di Gela “benedetti” dall’assessore Mimmo Turano, che a Roma davanti al ministro grillino Luigi Di Maio ha rappresentato il governo Musumeci. “La firma di questo accordo – spiega l’assessore – era una delle priorità che ci eravamo dati con il presidente Musumeci all’indomani del nostro insediamento. Si tratta di un traguardo molto importante che è stato possibile raggiungere in tempi brevissimi grazie alla collaborazione virtuosa tra le istituzioni locali e il Ministero dello sviluppo economico. Adesso è fondamentale un lavoro di squadra con le imprese che saranno le vere protagoniste di questo piano ambizioso di riqualificazione e rilancio di Gela”. Dall’entourage dell’assessore regionale tengono a precisare che “alle aree di crisi di Venezia e Frosinone, per cui erano presenti i presidenti Zaia e Zingaretti, sono stati destinati rispettivamente 20 e 10 milioni”. Insomma, lo stanziamento maggiore (25 milioni di euro) è stato assegnato all’area di crisi di Gela, che si estende a ventidue comuni. Turano e il commissario Rosario Arena hanno deciso che in città verrà attivato uno sportello informativo, per dare indicazioni precise sulle procedure di accesso ai fondi.

A Roma, non sono mancate le sorprese. Dopo la prima comparsata all’Ars, durante la seduta congiunta delle commissioni ambiente e attività produttive proprio sull’accordo di programma, al ministero si è rivisto l’ex vicesindaco Simone Siciliano, dimessosi il giorno precedente alla sfiducia dell’ex sindaco Domenico Messinese. L’ingegnere si è presentato nella capitale “accreditato dall’onorevole Turano e tutto a spese mie per servire al di sopra di ogni interesse personale”, come tiene a precisare. L’assessore regionale infatti l’ha voluto al suo fianco “per il lavoro svolto in questi anni”, aggiunge l’ex braccio destro del sindaco sfiduciato Domenico Messinese. Così, mentre l’ex primo cittadino attende il verdetto dai giudici del Tar di Palermo che potrebbero pure permettergli di rientrare in municipio, il suo assessore di riferimento si è presentato a Roma, dopo i tanti viaggi condotti durante i tre anni di governo della città. “Un onore”, aggiunge ancora Siciliano che con l’attuale giunta regionale sembra avere un buon feeling politico, magari anche in vista della prossima campagna elettorale. L’ingegnere potrebbe ripresentarsi agli elettori, dopo il flop dell’esperienza in municipio, dove è entrato come “tecnico” del Movimento cinque stelle. Oggi, probabilmente, ha incrociato il ministro Luigi Di Maio, che tre anni fa in piazza Umberto I era sul palco insieme a lui e all’allora candidato pentastellato Domenico Messinese. L’idillio è durato ben poco, con la successiva separazione politica. Forse, Siciliano vuole riprovarci, ma questa volta senza Messinese.

3 Commenti

  1. Che vergogna!!! La cittadinanza che non lo aveva mai votato (L’Ing. Siciliano) ha voluto a gran voce che venisse sfiduciato insieme al vicesindaco Messinese e l’Assessore Regionale lo accredIta per andare a Roma.
    Il vecchio detto “al peggio non c’è mai fine” è proprio vero.
    VERGOGNA!!!!!

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