I sindacati al commissario Arena: “Alzi la voce contro la presa in giro dell’accordo di programma”

 
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Lavoratori dell'indotto Eni in protesta dopo la decisione di ridimensionare le attività in raffineria

Gela. In attesa dell’esito dell’incontro di domani al ministero dello sviluppo economico, sull’accordo di programma la triplice di Cgil, Cisl e Uil torna a chiedere che l’intesa venga chiusa con vere garanzie finanziarie. I venticinque milioni di euro previsti da governo e Regione non sono ritenuti sufficienti, addirittura le segreterie confederali non escludono una sorta di ingiustizia sociale, che permetterà solo a chi ha fondi già disponibili di portare avanti i propri progetti. Insomma, un vantaggio solo per pochi imprenditori che abbiano disponibilità per avviare progetti dal valore superiore ad un milione e mezzo di euro. “Da mesi sollecitiamo un incontro al governatore Musumeci, al suo vice presidente Armao e all’assessore Turano al fine di manifestare il nostro disappunto per la fine, poco gloriosa, che sta per portare alla firma dell’accordo di programma – dicono Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – 400 mila abitanti sonostanchi di essere ingannati dai governi che non si rendono conto che destinare solo 25 milioni a ventitré comuni significa non creare nulla, anzi, quel che è peggio con la legge utilizzata per il finanziamento significa correre il rischio di dare linfa a qualche imprenditore che tutto ha fatto nella sua vita di impresa tranne che creare occupazione sana e crescita economica. A cosa ci riferiamo? Il massimo finanziabile della legge 181/89, cumulando fondo perduto e tasso agevolato è il 75 per cento. Essendo i progetti ammissibili a partire da 1,5 milioni di euro ne consegue che il soggetto proponente deve avere una dotazione da almeno 375 mila euro, oltre tutta l’Iva. Deve quindi disporre di circa 705 mila euro”.

Un cortocircuito che per i sindacati porterà all’ennesimo flop. “L’accordo di programma va vissuto come una sfida in grado di guardare il presente senza farci rimpiangere il passato ed il passato è la somma di capannoni vuoti costruiti con i soldi dello Stato, dell’Unione Europea e dei tanti patti che dovevano rilanciare le aree, con in corso un processo lento e costante di deindustrializzazione – spiegano ancora – abbiamo appreso che per domani è stata convocata una riunione finalizzata alla possibile firma dell’accordo di programma per l’area di crisi di Gela e tra gli invitati ci sarà anche il commissario Arena che rappresenta la città di Gela. Caro commissario sappia che per noi 25 milioni di euro vanno bene come acconto per ripensare la crescita economica. Sappia che 10 dei 25 milioni sono stati sottratti alla zona franca per la legalità. Sappia pure che saremo con lei se deciderà di alzare civilmente la voce per evitare la presa in giro a danno di tanti cittadini perbene. L’accordo di programma così proposto è un arretramento sotto il profilo istituzionale”.  Infine, i sindacati confederali si rivolgono al premier Giuseppe Conte, al ministro Luigi Di Maio e al presidente della Regione Nello Musumeci. “Siete in tempo – concludono – per evitare l’ennesimo danno ai siciliani, gli stessi che rivendicano legalità, lealtà e speranza”.

1 commento

  1. ‘Alzare la voce civilmente’…quindi e’ questa la soluzione operativa che proponete….complimenti al guru della strategia della contrattazione che propone una simile soluzione…vorrei comunque suggerire ai sindacati di proporre iniziative concrete per lo sviluppo di questa citta’ e finirla di fare sempre le solite sterili dichiarazioni di condanna. D’altra parte da chi dovrebbe rappresentare i lavoratori ci si aspetta un po’ di piu” che le solite critiche da bar dello sport…rimaniamo in atttesa di sentirvi…buona giornata

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