Inaugurato il presidio gelese di “Libera, nomi e numeri contro le mafie”

 
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Gela. Intitolato a Carlo Alberto Dalla Chiesa, il generale dei carabinieri ucciso dalla mafia, il presidio di “Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie”. Ieri mattina è stata inaugurata la sede istituita nei locali della parrocchia di Santa Lucia.

Siglato, inoltre, il “patto di presidio” tra le associazioni che hanno aderito al progetto: la Cisl, l’Associazione Antiracket “Gaetano Giordano”, la parrocchia Santa Lucia, l’Agesci Gela 5, l’Arci Le Nuvole, Il Tempio di Apollo e l’Istituto Tecnico per Geometri “Maiorana”. Un coordinamento di oltre 1500 associazioni quello di Libera, impegnate per diffondere la cultura della legalità, la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. “Molte associazioni tendono a isolarsi perdendo di vista le reali esigenze del territorio, quelle più urgenti, che non possono essere rinviate a domani – afferma il referente Giuseppe Spata – Negli ultimi anni a mancare è stata proprio la società civile, la gente comune, uno stato di immobilismo generale. Ci sono cose – afferma Spata citando le parole del generale Dalla Chiesa – che non si fanno per coraggio ma si fanno solo per continuare a guardare negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli”. Diretto e volutamente provocatorio il discorso del coordinatore regionale di Libera, Umberto Di Maggio: “Libera c’è sempre stata a Gela. È stata nel cuore di chi ha voluto un destino migliore per la propria città. Mettersi insieme è complicato, bisogna cedere un pezzo di sé. I mafiosi sono bravissimi a farlo, dobbiamo imparare da loro, perché loro stanno insieme, perché declinano al plurale il loro impegno criminale, malvagio certo, non per il bene collettivo ma stanno insieme. Impariamo che stare insieme è la soluzione per combattere la mafia. A protestare siamo tutti bravi ma proporre è molto più complicato”.

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