Gela. Rifugiati politici provenienti da aree da sempre instabili o divenute, negli ultimi mesi, teatro di veri e propri conflitti. Siria, Palestina, Kosovo, Afghanistan e molti stati africani.
Sono arrivati in un centro d’accoglienza a Debrecen, in Ungheria, e a garantirne la prima formazione, anche attraverso lo svolgimento di corsi d’italiano e inglese, c’è la ventottenne gelese Azzurra Cascino.
Ha deciso di raggiungere la struttura ungherese per meglio comprendere quale sia l’effettiva dimensione umana del fenomeno migratorio legato, prevalentemente, ai conflitti esplosi nei paesi d’origine dei rifugiati. Tra loro, ci sono molti bambini.
“Ho scelto di trascorrere la mia estate quì come volontaria – spiega Azzurra Cascino – per vivere con loro, capire cosa vuol dire essere un rifugiato oggi, condividere la difficoltà di alloggiare in spazi molto ristretti e sopportare l’attesa infinita di un documento che forse neppure arriva”.
Il centro, allo stato attuale, ospita circa cinquecento rifugiati. “Io, in quanto volontaria – conclude – mi occupo di gestire le attività quotidiane dedicate ai bambini e i corsi di italiano e inglese per adulti”.