Le presunte estorsioni a due imprenditori, Terlati: “Volevano uccidere Cassarà”

 
0

Gela. E’ accusato di aver spalleggiato Roberto Di Stefano in una serie di richieste estorsive imposte ad almeno due imprenditori locali. Nicolò Cassarà, per questo motivo, finì nell’inchiesta “Fabula”. Davanti al collegio penale del tribunale sta rispondendo alle accuse. “Spesso mi consigliava di cambiare vita soprattutto dopo che mi prese a lavorare nella sua cava – ha detto il collaboratore di giustizia Emanuele Terlati sentito durante l’istruttoria dibattimentale – mi ha anche aiutato economicamente”. Per Terlati, però, Cassarà non avrebbe mai avuto un ruolo criminale né contatti con le organizzazioni mafiose della città. “Venni a sapere che era un confidente della polizia – ha aggiunto – anzi, mi suggeriva di collaborare con le forze dell’ordine. Non penso che potesse fare attività illecite per conto di Di Stefano. Aveva contatti con le forze dell’ordine e proprio per questo motivo lo volevano uccidere”.

Una versione che Terlati ha reso rispondendo alle domande del pm della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa e a quelle del difensore, l’avvocato Giovanni Lomonaco. Parti civili nel procedimento sono gli imprenditori che avrebbero subito le presunte richieste estorsive. Si tratta di Sandro Missuto e Francesco Cammarata (rappresentato dagli avvocati Antonio Gagliano e Francesco La Rosa).

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here