Gela. Ex consiglieri comunali, dirigenti del municipio e componenti dell’allora giunta Fasulo, attraverso i rispettivi legali, hanno deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti per ottenere la restituzione delle somme pagate a titolo di sanzioni per presunte violazioni della normativa sui debiti fuori bilancio e i conti consuntivi. Accuse poi rivelatesi infondate, con la doppia assoluzione ottenuta dall’ex assessore Marina La Boria e dall’allora consigliere comunale Terenziano Di Stefano. Così, i soldi (pagati da chi decise di non andare a giudizio) dovrebbe restituirglieli il Comune, che intanto si è costituito nel procedimento, su disposizione del commissario Rosario Arena. A Palazzo di Città, però, sono andati incontro ad uno svarione. Attingendo dall’albo dei legali di fiducia, l’incarico a rappresentare l’ente è stato assegnato all’avvocato Giovanna Cassarà, ex assessore di quella stessa giunta che era finita sotto la lente di ingrandimento dei giudici contabili.
“L’incarico? Ho subito rinunciato, comunicandolo agli uffici municipali – dice l’avvocato Cassarà – non avrei mai potuto rappresentare il Comune contro ex colleghi della giunta della quale ho fatto parte e che, come è stato dimostrato, ha agito nel massimo rispetto delle norme, sia sul piano dell’approvazione dei debiti fuori bilancio sia rispetto ai conti consuntivi. Non ci fu nessuna violazione. L’incarico non avrei potuto accettarlo, sia perché sono incompatibile sia per ragioni di correttezza e di etica professionale. Probabilmente, verrà affidato ad un altro legale”. Le sanzioni che molti decisero subito di pagare raggiungevano anche gli otto mila euro. A distanza di qualche anno e con le sentenze favorevoli pronunciate per La Boria e Di Stefano, chi ha pagato chiede al Comune di ottenere la restituzione di quanto versato. Un primo no dall’ente è arrivato negli scorsi mesi, quando alla guida dell’amministrazione comunale c’era ancora l’ex sindaco Domenico Messinese. Sarà la Corte dei Conti adesso a decidere e il Comune, intanto, deve trovarsi un altro avvocato.
Domanda: ma se questi signori che si sostiene abbiano agito nel massimo rispetto delle norme erano sicuri di questo perche hanno pagato? E sopratutto perche non sono ricorsi in giudizio all epoca dei fatti?