L’inchiesta “Redivivi”, dal gup confermate le richieste della Dda: verso la decisione

 
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Gela. Confermate le richieste di condanna, già pronunciate dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta nei confronti degli imputati coinvolti nell’inchiesta “Redivivi”. E’ ripreso il giudizio instaurato davanti al gup del tribunale nisseno, dopo la scelta del rito abbreviato. Un procedimento parallelo a quello conclusosi negli scorsi mesi e tenuto dal collegio penale del tribunale di Gela, che ha emesso pesanti condanne. Il pm della Dda Luigi Leghissa ha prodotto anche la sentenza depositata dai giudici gelesi e ribadito le sue richieste. Sette anni e sei mesi di reclusione per Rosario Maichol Trubia e a sei anni e otto mesi per Luigi Rizzari. Entrambi vengono ritenuti affiliati al gruppo mafioso dei Trubia. E’ stata invece chiesta l’assoluzione per lo stesso Trubia rispetto all’accusa di traffico di droga. Sempre per lo spaccio, è arrivata la richiesta a due anni di reclusione nei confronti di Giuseppe Carnazzo. Sono cadute, invece, le accuse di far parte del clan contestate a Francesco Giovane, Pasquale Lino Trubia e Pasquale Andrea Trubia. Per loro, il pm ha chiesto l’assoluzione. Una richiesta analoga è stato formulata nei confronti di Manuele Rolla, Simone Maugeri e Giuseppe Cannizzo, accusati di aver fatto parte della presunta rete di spacciatori vicini alla famiglia Trubia. Richieste che sono state sostenute dalle parti civili. Si tratta di operatori della raccolta della plastica minacciati e dell’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, con gli avvocati Giovanni Bruscia e Giuseppe Panebianco.

Per gli inquirenti, il presunto gruppo Trubia avrebbe imposto una sorta di monopolio in diverse aree rurali della città, estromettendo altre imprese attive nella raccolta della plastica. Gli imputati, inoltre, avrebbero organizzato un loro servizio di guardiania e ancora i proventi della famiglia sarebbero arrivati anche dallo spaccio di droga. Accuse che in aula sono state respinte dai legali di difesa. Le conclusioni sono state esposte dagli avvocati Nicoletta Cauchi, Valentina Lo Porto e Grazio Ferrara. Alla prossima udienza, fissata a dicembre, toccherà all’avvocato Flavio Sinatra, in rappresentanza di altri imputati. Proprio all’udienza di dicembre dovrebbe arrivare il verdetto del gup Alessandra Giunta, che verrà pronunciato dopo un giudizio che si è protratto per quasi due anni.

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