Imprenditore morì sulla statale 115, un indagato finisce davanti al giudice

 
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L'imprenditore morì dopo lo schianto

Gela. Deve rispondere di omicidio colposo dopo il tragico scontro che, nel gennaio di un anno fa, costò la vita al settantatreenne Santo Occhipinti, imprenditore impegnato nel settore della refezione scolastica e titolare dell’hotel Sileno. Per questa ragione, si è aperta l’udienza preliminare a carico di R.M.

L’indagato era a bordo di una Ford Focus che procedeva lungo la statale 115 che collega la città a diversi centri della provincia ragusana. Il violento impatto tra la sua vettura, a bordo della quale viaggiava anche un altro uomo, e la Mercedes dell’imprenditore risultò fatale. Occhipinti, infatti, morì sul colpo.
R.M. è difeso dagli avvocati Emanuele Maganuco e Filippo Spina. Proprio i due legali hanno deciso di depositare una vasta documentazione tecnica destinata a chiarire la dinamica dello scontro, nel quale fu coinvolta anche una Fiat Panda con a bordo due giovani. Il materiale, adesso, verrà valutato dal giudice dell’udienza preliminare Fabrizio Molinari.
Il pubblico ministero Serafina Cannatà, comunque, ha posto diversi dubbi sull’ammissibilità di atti che andrebbero ad integrare materiale tecnico già depositato dai due legali. Spetterà al giudice Molinari valutare il da farsi. Una prima decisione sulla questione potrebbe arrivare nel corso della prossima udienza fissata per il 9 luglio.

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