Gli stock di merce acquistati con assegni scoperti, un giro di truffe: ventuno indagati

 
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Gela. Acquistavano merce di ogni tipo ma con assegni scoperti o comunque non validi. I prodotti che riuscivano ad ottenere, anche per notevoli quantità, venivano poi rivenduti. Un presunto sistema della truffa, scoperto dai pm della procura e dai militari della guardia di finanza, che ha coinvolto ventuno persone. Ora, arriva la chiusura delle indagini decisa dagli inquirenti. Le accuse vengono mosse a Emanuele Pardo, Salvatore La Bella, Francesca Maria Asta, Gaetano Nisi, Carmelo Savona, Francesco Infuso, Salvatrice Ferrara, Salvatore Blanco, Salvatore Galanti, Emanuele Comito, Crocifisso Nisellino, Vincenzo Alma, Guglielmo Lodetti, Carmelo Zafarana, Francesco Infuso (1947), Giuseppe Imposa, Kastin D’Angelo, Antonina Salvo, Catena Tortorici, Carmelo Spiteri e Carlo Militello

Il meccanismo dei pagamenti con assegni “leggeri” si sarebbe ripetuto ai danni di esercenti di diverse zone dell’isola. L’ammontare stimato si aggirerebbe intorno ai 120 mila euro. La base privilegiata sarebbe stata quella tra Gela, Niscemi e Butera. I pm della procura, che ritengono provate le contestazioni mosse ai coinvolti, potrebbero a breve chiederne il rinvio a giudizio.

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