“La città che vorrei”, dai quartieri un maxi coordinamento per rivendicare vivibilità

 
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Franco Bunetto e Flora Domicoli

Gela. L’hanno chiamata “La Città che vorrei”. E’ una associazione che non mira a creare una lista alle prossime amministrative del 2019 ma che raccoglierà le idee e le proposte di chi vive nei quartieri tra i tanti disagi. Dalla raccolta differenziata al randagismo, dal problema igienico al traffico. “Non vogliamo invadere il territorio della politica – specifica Flora Domicoli, responsabile delle relazioni esterne – ma desideriamo essere partecipi e rendere vivibili i quartieri della città”.

Da Carrubbazza al Lungomare, da Marchitello e Fondo Iozza, tutti possono aderire all’associazione. Perché credere che non sia la solita realtà che nasconde dietro padrini politici.

“Non dobbiamo vendere nessun prodotto – dice Franco Bunetto – qui c’è un  gruppo di cittadini che chiede una città più pulita, cura del verde pubblico, attivazione di uno sportello per le segnalazioni di disservizi. C’è gente che non vuole andare a votare a meno che non si inseriscano questi punti nei programmi dei candidati a sindaco”.

Sono stati già contattati ed incontrate diverse realtà. In questo nuovo coordinamento ci sono già diversi rappresentanti di vari quartieri come Elio Arancio, Fortunato Antonuzzo, Antonio Almo, Nino Cacici, Paolo Bulone, Elio Capici, Giuseppe Cappello, Lino Carfì, Giuseppe Domicoli, Gioacchino Gradito, Giuseppe Maniglia, Giovanni Polara, Rosario Rizzo, Vincenzo Saluci, Salvatore Smecca, Filippo Tuccio, Antonio Scordio, Giuseppe Raniolo, Franco Maddiona, Enzo Cafà, Rocco Ventura, Filippo Catania.

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