Gela. “Il deputato Nuccio Di Paola non è stato in grado di rappresentare le istanze della città. Davanti ai dirigenti Eni e all’amministratore delegato di Invitalia, ha dimostrato poca conoscenza dell’accordo di programma e dell’area di crisi complessa”. Alla riunione congiunta dell’Ars di ieri (con le commissioni ambiente e attività produttive che si sono riunite), c’erano anche i consiglieri comunali uscenti di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino, Anna Comandatore e Giovanni Panebianco molto vicini al presidente della Regione Nello Musumeci. I fedelissimi del governatore hanno assistito come uditori, senza la possibilità di prendere la parola. “Siamo rimasti meravigliati, ma in negativo – dicono – Di Paola non ha saputo far altro che parlare di “munnizza”, così si è espresso anche davanti ai vertici Eni e a quelli di Invitalia. Secondo lui, gli unici investimenti in atto sarebbero quelli per impianti di trattamento dei rifiuti. Non ha saputo dire altro”. Per gli esponenti di Musumeci, invece, proprio l’intervento della giunta regionale avrebbe consentito di accelerare l’iter dell’accordo di programma. “Sono stati fatti enormi passi in avanti rispetto a quanto accaduto con la precedente giunta Crocetta – aggiungono – non c’è nessuna continuità tra le scelte del governatore e quelle del suo predecessore. Di Paola, invece, farebbe meglio a pensare ai ritardi accumulati dal Ministero dello sviluppo economico, guidato dal vicepremier grillino Luigi Di Maio. Sono proprio questi ritardi che non consentono di chiudere le procedure per l’area di crisi complessa e di passare alla fase di finanziamento dei progetti sulla base delle idee selezionate da Invitalia. I venticinque milioni di euro dell’accordo di programma non bastano? E’ stato ribadito anche ieri che gli importi possono essere aumentati attingendo da altri fonti. Di Paola dovrebbe solo fare mea culpa per aver dato alla città sia Domenico Messinese sia il suo vice Simone Siciliano”.
Gli esponenti di DiventeràBellissima non hanno gradito le considerazioni di Di Paola a conclusione della riunione di ieri, tenutasi senza i sindacati. Il deputato regionale, anche sul suo profilo facebook, solleva tanti dubbi sul tipo di direzione assunta dagli investimenti per l’area locale. “600 mila tonnellate di olio esausto in arrivo a Gela – scrive – è quanto emerso nel corso di un’audizione all’Ars cui erano presenti i rappresentanti di Eni, Invitalia e Sicindustria, oltre ad una grossa rappresentanza dei sindaci dei comuni del comprensorio gelese. È questo il modo di riqualificare un’area già martoriata dall’inquinamento? Non vorremmo che la toppa fosse peggiore del buco e si passasse dalla padella alla brace. Tutti i quattro progetti di cui abbiamo notizia sono relativi a trattamento dei rifiuti. Per la rinascita del comprensorio ci aspettiamo ben altro. E con noi lo aspettano ventitré comuni e 400 mila abitanti”. Solo pochi giorni fa in municipio si è chiusa la conferenza di servizi che ha dato il via libera all’impianto Syndial per il trattamento dei rifiuti solidi urbani da convertire in bio-olio.
Almeno questo qualcosa avanti la porta vogliamo parlare di quelli che c erano prima?…. Mancu chissu