Nel 2017 diagnosticate 150 neoplasie tumorali, in 2000 per chiedere Senologia

 
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Quasi duemila persone alla camminata per la Senologia

Gela. Quasi 2000 persone hanno partecipato alla “Camminata per la Senologia”. Non solo cittadini gelesi ma anche delle città del comprensorio. Da Licata a Butera, da Niscemi a San Cono e persino dalla lontana Alessandria. Nel 2017 a Gela sono state diagnosticate 250 neoplasie di questo tipo, di cui 150 maligne. Il tumore al seno è una malattia curabile anche con interventi poco invasivi; è sufficiente adottare semplici accorgimenti che consentono d’individuare il cancro in fase iniziale, impedendo la degenerazione in un problema più grave. La manifestazione ha proprio lo scopo di ottenere al più presto la piena attivazione dell’unità dipartimentale di Senologia ed è promossa dalle volontarie dell’Ados Italia di Gela. Donne operate di cancro al seno che adesso si mettono a disposizione delle donne che devono fare prevenzione ed, eventualmente, affrontare una diagnosi di tumore ed il relativo percorso di cura.

“Ci stiamo fortemente impegnando affinché il dottore Di Martino si distacchi dal suo reparto e a lui sia affidato il suo reparto di senologia – ha detto il direttore sanitario dell’Asp di Caltanissetta, Marcella Santino – Noi dobbiamo organizzare dei servizi che vadano al di là delle persone. Che siano dei servizi veri, unici, continuativi, che ci siano sempre e che non si fermano mai. Il reparto è già stato deliberato dall’assessore regionale e Gela sarà un’unità operativa di senologia come centro hub, e sarà uno dei centri più importanti della Sicilia.”

Un sogno che potrebbe diventare realtà, come sottolinea il dottore Giuseppe Di Martino: “Speriamo che tutto si realizzi in tempi celeri. Noi chiediamo un reparto che per Gela e il comprensorio è fondamentale – sottolinea Di Martino – Dove ci sono questi reparti c’è un tasso di mortalità inferiore al 18%. Questo tipo di tumore si può curare quando è piccolo, quando è al disotto di un centimetro, perché, quando è al disotto di queste misure, c’è il 95% di possibilità di sopravvivere, per questo la prevenzione è fondamentale e avere un reparto del genere in questo territorio salverebbe tante vite.”

Tante le donne che stamani hanno partecipato alla manifestazione, soprattutto donne che hanno vissuto questa malattia: “Io ho vissuto la malattia e grazie a dei controlli preventivi il tumore è stato rimosso – dice Concetta – Quello che si vive in quei momenti non è bellissimo e quando li ho vissuti, io avevo una figlia di otto anni. Ringrazio i medici che, grazie al loro sostegno morale, mi hanno dato consapevolezza del fatto che si può sconfiggere il cancro”.

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