Gela. Il giallo sull’aggiudicazione del servizio d’illuminazione pubblica potrebbe trovare una chiave di volta già il prossimo otto settembre. Il dirigente del settore affari legali Maurizio Lanza, infatti, ha apposto la propria firma sul provvedimento di convocazione della commissione di gara.
In sostanza, in quella data, i commissari dovranno valutare la fondatezza dei profili d’irregolarità sollevati dal responsabile unico del procedimento, l’architetto Santi Nicoletti. Stando al tecnico comunale, l’esito della gara dovrebbe addirittura essere revocato a causa dell’ammissione di un’offerta, presentata dalla cooperativa emiliana Cellini, per conto del Consorzio Cooperativa costruzioni, mancante però di diverse dichiarazioni indicate nel capitolato d’appalto.
In ballo, c’è un affidamento da diversi milioni di euro. Senza quei documenti, secondo l’architetto, l’offerta degli imprenditori emiliani non doveva essere ammessa.
Di tenore completamento opposto, invece, la posizione assunta dai componenti della commissione di gara che, per giustificare la scelta, hanno fatto leva su alcuni pareri emessi, in casi analoghi, dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Chi avrà ragione? “La commissione di gara – spiega il dirigente di Palazzo di Città Maurizio Lanza – è stata riconvocata proprio per valutare le contestazioni sollevate dal responsabile del procedimento. Non si tratta della ripetizione della gara d’appalto ma solo della valutazione di questi eventuali profili d’incertezza”. La giunta comunale ha scelto di chiedere un parere legale all’avvocato catanese e docente universitario Agatino Cariola.