Gela. Un servizio pessimo pagato a peso d’oro. Una delle tante contraddizioni della gestione idrica affidata ai privati, nel caso del territorio locale al gruppo italo-spagnolo Caltaqua. Da anni, si susseguono denunce e richieste di invertire la rotta. Fino ad ora, la politica è rimasta ferma senza riuscire a strappare veri risultati. Il segretario confederale della Cisl Emanuele Gallo si rivolge ai sindaci del territorio. “Viene spontaneo domandarsi come sia possibile che da gennaio 2017 ad oggi siano state effettuate nel solo territorio di Caltanissetta e provincia, da dati ufficiali pubblicati sul sito web di Siciliacque – spiega – ben quarantasei riparazioni di guasti nelle tubature delle condotte idriche del sovrambito gestito dall’azienda con consequenziale interruzione dell’erogazione idrica. Perché a fronte degli ingenti profitti guadagnati da Siciliacque dalla vendita dell’acqua ai gestori privati, addirittura 69 centesimi a metro cubo, non corrispondono gli adeguati investimenti sulle reti idriche?”.
Tanti profitti e pochi investimenti a tutela degli utenti. E’ questo uno dei paradossi messi in luce dal sindacalista. “La nostra rete idrica è un colabrodo, ma piuttosto che pensare ad un rifacimento totale con nuovi investimenti per evitare la dispersione – prosegue – si va avanti con riparazioni d’emergenza e medicazioni d’urgenza. Il tutto a fronte di un servizio non certo efficiente, considerando appunto che a pagarne le conseguenze sono gli utenti che in media ogni dieci giorni si trovano privati dell’erogazione da parte di Siciliacque, cui si aggiungono i disservizi causati dall’ente gestore Caltacqua per la provincia di Caltanissetta”. Per il sindacato, bisognerebbe imporre il rispetto preciso di quanto stabilito nel contratto ed inoltre i comuni dovrebbero chiudere l’iter per il passaggio al nuovo ente gestore che sostituirà l’Ato idrico.
