Gela. Giovani contro vecchi, vecchi contro giovani, nuove leve contro i soliti noti, generali contro soldati semplici. L’ex sindaco Domenico Messinese ha lasciato il municipio solo da una settimana, ma la campagna elettorale è già cominciata da tempo. Per ora, i contenuti non li ha visti nessuno. I programmi sono in divenire. La dialettica politica imperante (sempre che di politica si possa parlare) è solo un susseguirsi di hashtag, di inni alla “gioventù” oppure all’importanza dell’”esperienza” accumulata in decenni di attività politica (con risultati rivedibili). Le squadre non sono ancora ben definite ma sembra quasi che i “dinosauri” (altro sintomo di una campagna elettorale per ora priva di qualsiasi contenuto) non li voglia nessuno. Tutti contro i “dinosauri”, pure gli stessi “dinosauri”. Un cortocircuito che sta mandando in tilt quel poco di politica rimasta in circolazione, almeno in città.
Tutti sono in campagna elettorale e per ora si affrontano a chi la spara più grossa. Non poteva mancare neanche l’ex sindaco Domenico Messinese, che nel congedarsi dopo essere stato sfiduciato a soli tre anni dall’insediamento, ha candidamente ammesso di essere stato spodestato dalla “politica decennale, pluriennale, tradizionale che ha invaso come una piovra questo territorio”. Insomma, mandanti ed esecutori sarebbero proprio quei “dinosauri” trasformati in hashtag e in appelli pubblici lanciati in ogni direzione. La città? Per ora, se ne dovrà occupare un commissario nominato dal presidente della Regione Nello Musumeci. Non che il colonnello della guardia di finanza Rosario Arena possa fare miracoli, si tratta pur sempre di un commissario che dovrà concentrarsi quasi esclusivamente sull’ordinaria amministrazione. “Dinosauri” e giovani guardano da fuori, in attesa di mettere insieme qualche contenuto da presentare ai cittadini. Di cambiamento meglio non parlarne per ora, visti i recentissimi precedenti. Investimenti, Eni, industria, bonifiche, l’eterno turismo, porti e hub sono copia e incolla che non possono mai mancare in qualsiasi programma da propinare agli elettori. Giovani, “dinosauri”, generali, soldati semplici e grandi vecchi stanno alla porta, in attesa di prendere posto.
La politica è una cosa nobile, se si fa con la consapevolezza che ognuno che fa questa scelta, lo deve fare per migliorare le condizioni di vita del proprio prossimo o della collettività. Per arrivare a tutto questo: i requisiti necessari, oltre agli ideali, serve una buona conoscenza della politica. A Gela purtroppo, quando fanno politica, o sento parlare di politica,chissà perché, mi balena subito in mente una vecchia canzone di Claudio Villa, ( che diceva: Chi mi dà la cosa più bella che ha, io gli do la cosa più bella che ho, che si da che si dà. Ogni uomo che ama lo sa.) Cosi a Gela ci troviamo in un circolo vizioso, il politico viene eletto sulla base delle sue promesse: un occhio di riguardo in più, in cambio del voto. Cosi la collettività, patisce due volte questa situazione negativa. 1, per il fatto che riescono a piazzare in certi lavori a delle persone che nel libero mercato non li vorrebbero neppure regalati. 2, per il fatto che quello che si reputa un politico, una volta arrivato alla sua meta, cioè alla mangiatoia comunale, sà solo mostrare quello che realmente è.( L’ immagine e somiglianza di quelli che lo hanno votato.
NOO non sono dinosauri ,ma sono persone che non hanno voglia o che non sanno cosa significa lavorare,perche’ sanno che una poltrona al comune vale tanto senza stancarsi o riuscire con le proprie forze a guadagnarsi da mangiare.Sono solo gente senza spina dorsale .