Gela. Sono donne e sono le uniche responsabili per la vita dei propri figli; vivono in enormi difficoltà, principalmente di natura economica.
Convivono quotidianamente con l’angoscia di una mancanza d’alternativa e l’unica loro speranza risiede sull’opportunità di ottenere tempo per continuare ad occupare il tetto su cui vivono, anche se abusivamente.
La pubblica amministrazione rappresentata da Giovanna Cassarà e da Patrizia Zanone, dirigente amministrativo istruzione e ambiente ha espresso la propria vicinanza a queste donne attraverso una festa di quartiere; l’offerta delle mimose; un conviviale presso l’ex centro sociale del quartiere, musica dal vivo diretta dalla Gelika folk e una mostra fotografica preziosissima curata da Rocco Morello, testimonianza diretta dell’evoluzione della donna gelese dagli anni ’60 ad oggi.
“Ma quello che più desideriamo sono atti concreti – dice Barbara Curvà, residente nel quartiere – Io sono sola e ho un figlio. Desidero un alloggio e delle risposte certe.”
“Manca il lavoro ma per noi non sono mancati gli ordini di sfratto. In questo quartiere manca un centro d’aggregazione giovanile; una parrocchia; manca la speranza”, afferma Cammalleri Rosalia, un’altra residente.
“Marchitello è stato oggetto di diversi progetti di riqualificazione, il primo è stato approvato dal ministero delle pari opportunità, più di dieci anni fa- afferma Patrizia Zanone- Poi l’opera passò al comune ma il servizio fu sospeso per la mancanza di fondi. Adesso, il finanziamento regionale è arrivato. A breve predisporremo la gara e vedremo come canalizzare parte di queste risorse alla riqualificazione per un progetto intitolato Marchitello in progress. I dettagli verranno divulgati a breve”