Gela. Si osservano e abbozzano mosse, più o meno convinte. Non è ancora tutto fatto per decretare l’avvio del progetto politico di un fronte ampio, capace di attirare gangli di schieramenti diversi. Ormai, il gruppo dem che si rifà alla segreteria cittadina di Peppe Di Cristina non fa mistero che l’obiettivo è andare oltre i confini dell’appartenenza di schieramento. Di Cristina da tempo non ne fa mistero e attende che qualcosa si muova nell’area del centrodestra, quella che vede ancora in Pino Federico un riferimento elettorale e che non disdegna di sostenere la linea della deputata nazionale Giusi Bartolozzi. In Forza Italia, i rapporti sono sempre più tesi e il coordinatore provinciale, il deputato all’Ars Michele Mancuso, è parso piuttosto freddo davanti alla scelta di sostenere la mozione di sfiducia. Un patto tra pezzi dem e anime forziste spariglierebbe le carte e sarebbe il messaggio che tanti stanno attendendo. Il “partito della città” potrebbe addirittura sancire una tregua dopo i marosi nel centrosinistra. Gli ex dem che decisero di lasciare il partito (in aperto contrasto con il segretario Di Cristina) starebbero sondando il campo per capire se ci siano le condizione per partecipare all’operazione politica, spalla a spalla con la segreteria del Pd.
Del resto, la mozione di sfiducia che ha fatto cadere il governo Messinese (compresa l’accelerazione estiva) ha visto tra i principali strateghi l’ex dem Giuseppe Ventura (passato a Sicilia Futura) e la stessa segreteria del Pd. Insieme, senza considerare i tumulti del passato. L’ex deputato regionale Lillo Speziale, uno dei temuti “grandi vecchi” della politica locale, si è già fatto da parte. All’assemblea convocata dai suoi ha detto chiaramente che non intende candidarsi a sindaco. Un altro messaggio non da poco rivolto a quelli che potrebbero essere gli alleati nel patto trasversale. Una mossa di questo tipo potrebbe farla anche Pino Federico, aprendo alla scelta di un candidato che invece possa riassumere le volontà dei vari pezzi di questa nascente coalizione “arcobaleno”. Sirene arrivano anche da chi a Palazzo di Città ci ha messo piede dopo essere stato chiamato dal sindaco Domenico Messinese. L’esperienza da assessore di Maurizio Melfa è durata poco. L’imprenditore ha rotto con la giunta, lasciando il municipio. Sul suo profilo facebook scrive “mi piace e apprezzo tantissimo l’idea molto responsabile , in questo momento storico, di un patto per la città, non una guerra tra “poveri”, ma bensì tutti uniti per ciò che merita di diritto la nostra Gela…il sogno”. Neanche i centristi, a cominciare da quelli di Noi con l’Italia, hanno messo veti ad un dialogo politico che vada oltre la normale prassi. Il campo, davanti a segnali ancora più concreti, potrebbe anche allargarsi.
Tutti assieme appassionatamente
per una poltrona , ritorna l’ era giurassica nessuna novità all’ orizzonte
I partiti soprattutto quelli obsoleti condannati a sparire,si inventano il partito trasversale per non essere cancellati!Forse non ricordano che tale grande genialità fu messa in campo da Renzi (PD) ed il condannato capo di Forza Italia(Berlusconi)con la Leopolda,è tutti sappiamo che fine hanno fatto ed in che condizioni hanno ridotto l’Italia!Complimenti grandi geni!