Gela. Stipendi che non arrivano e condizioni di lavoro al limite per i dipendenti della cooperativa “Rinascimento”, impegnati in città nei servizi di assistenza ai disabili mentali. Una vicenda che si trascina da anni, fatta emergere proprio dai lavoratori. Luigi Marotta, uno di loro, anche negli scorsi giorni ha rilanciato la richiesta per una convocazione in prefettura. Dopo un primo tentativo andato a vuoto, adesso è arrivata la risposta dai funzionari di Caltanissetta. “Sono stato convocato per il 6 settembre – dice – e ringrazio il prefetto per aver preso in considerazione la mia richiesta, che è anche quella di tutti i colleghi. Semplicemente, dirò la verità e spiegherò non solo le vicende che riguardano la violazione dei nostri diritti ma anche quelle che pesano sugli assistiti”.
In una delle missive inviate in prefettura, Marotta ha parlato di condizioni da “schiavitù” per dipendenti che sono costretti ad attendere anche anni prima di ottenere il saldo delle loro spettanze. Per queste ragioni, hanno sempre accusato la gestione portata avanti da Roberto Scordio, responsabile della cooperativa che svolge attività anche per conto di enti pubblici. Ora, saranno i funzionari della prefettura a valutare la vicenda.