Gela. “Amministrare Gela è una sfida tanto onerosa quanto entusiasmante”, così inizia il comunicato stampa del sindaco Domenico Messinese, che appare come un Appello ai Gelesi dopo la 3° mozione di sfiducia, sottoscritta da 20 consiglieri e che dovrebbe andare in discussione, in seno al consiglio comunale, venerdì 7 settembre alle 9,30.
Noi di TelePegaso, emittente televisiva, libera e pluralista, al servizio della città di Gela, abbiamo cercato di far emergere una cultura della legalità contro il clientelismo, la corruzione, la mafia e riprendere un percorso politico, da anni oramai abbandonato, costituito essenzialmente da un patrimonio di valori sociali e politici, di moralità e di partecipazione democratica, condivisi da tutto il popolo gelese.
I gelesi meritano di essere rappresentati al meglio nei suoi organi di governo, scrive il Sindaco, e chiama in causa se stesso, la giunta, il consiglio comunale, gli enti delegati e infine, “ l’autorevole deputazione”, auspicando che preverrà “ l’alto senso del dovere di molti, che assicurerà la più ampia condivisione per il bene comune”.
Il Sindaco chiede, a nostro avviso, di poter continuare a rappresentare la città, appellandosi alle forze democratiche sane, lasciando aperte soluzioni politiche diversificate nell’interesse esclusivo della città di Gela.
Ma non basta! Oramai Gela, da decenni e decenni, ha un governo occulto radicalizzato sulla politica affarista dove convivono interessi di parte del malaffare, gestito da gruppi appartenenti alla cosiddetta società civile, nessuno escluso, chiesa, politica, massoneria, finanza con capo una regia multinazionale, che da oltre 50 anni ha deciso, in ogni strato sociale, i destini di questa città.
Si, a queste forze, quelle non corrotte ed eticamente sane, facciamo il nostro appello di semplici comunicatori perché si possano creare nuovi presupposti di verità, all’insegna della legalità e del rispetto reciproco, esternando il nostro proposito a quel mondo culturale laico e riformista, in cerca di moralità pubblica e privata, in un confronto continuo con le istanze di una democrazia partecipativa perché ciascuno faccia la propria parte nel perseguire il bene comune, sapendo che il destino di tutti dipende dall’apporto di ciascuno; singolo o gruppo che sia!
Franco D’Urbino –direttore responsabile TelePegaso
scusa quali sono queste persone democratiche SANE ,ma se sono sempre li stessi a non lavorare ,a mangiare ma soprattutto a rovinare e tenere il paese nella spazzatura .Non bisogna cambiare le persone ma le teste .un detto dice il pesce puzza dalla testa e quindi va buttato tutto ,senza ripescarlo .