Gela. “Io la mozione di sfiducia l’ho firmata, è quella del Pd. Non è colpa mia se la segreteria del partito non è riuscita a farla condividere agli altri. Non è colpa mia se i dirigenti non sono stati in grado di avere interlocuzioni per cercare consenso. Preferiscono fare trasformismo, si sono accodati alla mozione del centrodestra e del Movimento cinque stelle”. E’ un fiume in piena il consigliere comunale dem Romina Morselli dopo il diktat firmato dal segretario cittadino Peppe Di Cristina. “Chi non vota la sfiducia è fuori dal Pd”, così ha detto nel tentativo di scongiurare eventuali mosse a sorpresa dei suoi. Romina Morselli, presidente della commissione comunale bilancio, non ci sta a passare per “traditrice” politica. “Fuori dal Pd? Io sono un consigliere comunale di questo partito e so cosa significa essere del Pd. Lo so molto meglio dei dirigenti che, invece, si siedono a Palermo a parlare con esponenti di centrodestra – continua – hanno distrutto un partito, hanno distrutto il centrosinistra cittadino e hanno intenzione di fare accordi con il centrodestra pur di rimanere a galla. Il segretario cittadino deve subito convocare i consiglieri comunali. Io non sono stata informata. Perché questa accelerazione? In conferenza stampa, solo pochi giorni fa, Di Cristina e gli altri dirigenti sostenevano la nostra linea. Avremmo dovuto votare gli atti finanziari e le misure correttive per non mandare in dissesto il Comune e poi portare in aula la sfiducia. Cosa è cambiato? A cosa è servita la mozione di sfiducia del Pd scritta dal collega Guido Siragusa?”.
Morselli è l’unica dem a non aver aderito ufficialmente alla mozione dei diciotto. “E’ da irresponsabili – spiega ancora – ho sempre sostenuto le decisioni del partito. Ero per la prima mozione di sfiducia e ho appoggiato la seconda. Sono fallite non certo per colpa mia. Le scelte che farò? A questo punto, valuterò in aula. Se il Pd è la forza trasformista che sta dimostrando di essere, allora assumerò le mie decisioni. Non ho problemi, eventualmente, a dichiararmi indipendente. Dietro a quanto è accaduto vedo della scorrettezza da parte dei dirigenti del mio partito. Hanno ritenuto di non informare il presidente della commissione bilancio. In più occasioni ho lanciato appelli a tutti i colleghi. Non possiamo voltare le spalle ai lavoratori della Ghelas, che senza l’atto che deve ancora arrivare in aula rischiano seriamente per il loro futuro occupazionale. Invece, il Pd ha preferito fare il partito di centrodestra”. Morselli lancia messaggi inequivocabili ai vertici dem e la rottura appare dietro l’angolo. Una tegola politica che cade poco prima dell’arrivo in aula della sfiducia al sindaco Domenico Messinese.
A nessuno interessano le beghe di partito…lei è un consigliere comunale di questa città. La città, grazie al suo partito, ha perso il suo futuro..Migliaia di famiglie sono state costrette ad andare fuori per trovare un lavoro dignitoso, la città vive un degrado culturale che nn ha paragoni, per nn parlare della sporcizia che si “coltiva in ogni angolo. Nn esiste futuro per i miei figli, nn esiste turismo o iniziative che possono far immaginare che negli anni ci possa essere uno sviluppo turistico. Nn esiste nessun controllo, gli articoli sulle macchine bruciate sono come i Simpson (ogni giorno)..e lei parla di Dirigenti del PD..Nn importa a nessuna, dica cosa ha fatto lei per migliorare questa città, atti concreti e nn parole come siete abituate a fare lei e gli altri 29..
finiamola con questa commedia…firmate la mozione di sfiducia e’ date alla citta’ una guida autorevole e competente. questo e’ quello che i gelesi vi chiedono…non interessa a nessuno se viene firmata la mozione di sfiducia del PD o quella di altri partiti.
Siete solo dei buffoni, avete dato la botta finale alla città, vi dovete solo vergognare .
Ridicolo ciò che sostiene: davvero preoccupante questa difesa strenua dell’amministrazione?
Lei sa meglio dei suoi dirigenti “cosa significa essere del pd”?!
Racconti prima agli elettori attraverso quale transumanza di partiti è arrivata al pd da cui semmai è stata accolta. E ora accusa di trasformismo i dirigenti. È davvero troppo, se ne vada, nessuno sentirà la sua mancanza. Faccia un partito con Messinese e Siciliano e si presentino uniti alle elezioni.
Se firmate pensate che molti non sarete rieletti ed invece fate un governo con un contratto condiviso. Tutto il resto e’ Filosofia.