Gela. Manca l’acqua al Pronto soccorso dell’ospedale e scatta subito la protesta. Da questa mattina i rubinetti sono a secco e i servizi igienici inutilizzabili. Nonostante le condizioni igienico-sanitarie precarie nessuno dei vertici del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, diretto da Luciano Fiorella, sarebbe intervenuto. Dopo 12 ore di disagi gli utenti infuriati hanno chiesto informazioni ricevendo risposte di circostanza.
Qualcuno, al Pronto soccorso, si è spinto oltre fotografando lo stato di degrado in cui versano i servizi igienici, dove, ad aggravare la situazione ci pensa la mancanza di aria condizionata e la carenza del personale medico che sfocia in lunghe attese. Proteste si sono registrate anche tra i pazienti ricoverati in Astanteria.
“Nei bagni si trova di tutto – scrive una paziente – feci, urina e vomito. Ma nessuno interviene”. Pare che la ditta interna sia stata sollecitata ma il disagio non è stato ancora risolto. Dalle prime indiscrezioni si sarebbe rotto un tubo.
Sembra avvolta nel mistero, invece, la delibera del 9 luglio di approvazione della lista di mobilità di cinque medici di Mcau (Medicina chirurgia urgenza e accettazione). In attesa di risvolti al Pronto soccorso, il più importante della provincia per accessi e numero di prestazioni, sono rimasti solo cinque camici bianchi a rispondere alla domanda del territorio.
Non auguro a nessuno di passare dell’astanteria del P.Soccorso di Gela,è semplicemente vergognoso e risalta in maniera selvaggia la mancanza di rispetto del malato nel trovarsi assieme “uomini e donne”.
E’ semplicemente da denuncia chi ha pensato questo modo di gestire il pronto soccorso,logistica mente e operativamente.
I medici fanno quello che possono vivendo un clima da un paziente ad un altro attraverso una confusione che mettere a rischio il malato, per non parlare dell’igiene che in un ospedale dovrebbe essere da esempio.
Alla dirigenza dico solo vergognatevi e se siete persone per bene ,Dimettetevi.
L’importante per i vertici aziendali, è fottersi i soldi per gli obbiettivi raggiunti.
Quali siano gli obbiettivi lo sanno solo loro, visto che la sanità a Gela è allo sfascio più
totale.
Fossi io l’assessore alla sanità li manderei a calci nel sedere, invece di esigere soldi che hanno il sapore della presa per i fondelli nei riguardi dei cittadini.