Il lavoro c’è oppure no? Gli edili, “Troppi straordinari in fabbrica”

 
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Gela. L’edilizia in crisi, dopo alcuni anni di costante flessione, non sembra più una novità così rilevante. Le sigle sindacali del settore di Cgil, Cisl e Uil, però, lanciano un altro preoccupante allarme.

Se i cantieri non ingranano o, addirittura, muoiono prima dell’apertura: nella fabbrica Eni, sembra crearsi il problema inverso. L’intensa mole di lavoro, infatti, spinge a continui straordinari.
“Bisogna essere molto chiari – dice il segretario della Fillea Cgil Ignazio Giudice – gli straordinari, di certo, non sono sgraditi agli operai che, inevitabilmente, riescono a guadagnare di più. Il continuo ricorso al lavoro extra, però, crea un blocco che non consente altre assunzioni o il riassorbimento del personale rimasto fuori dai cancelli della fabbrica”.
Con il riavvio delle due linee di produzione ferme per un anno, l’attività tra gli impianti di contrada Piana del Signore è intesa. Così, Giudice insieme a Franco Iudici della Filca Cisl e a Diego Strazzante della Feneal Uil, chie chiarezza e maggiori controlli proprio sul fronte degli straordinari.
“Abbiamo ancora davanti agli occhi – continuano i tre sindacalisti – il volto di Francesco Romano e la sua tragica fine. Tutti devono fare la loro parte e vigilare, con in testa le imprese dell’indotto. Non si possono accettare pagamenti in nero o fuori busta dopo decine e decine di ore di straordinario al mese”.
Il sindacato degli edili, già questa mattina a Palermo, scende in piazza a fianco degli imprenditori del settore per reclamare maggiori investimenti e un’attenzione superiore da parte delle autorità di governo.
“Il taglio dei fondi – spiega Franco Iudici – sta addirittura colpendo gli organi ispettivi che sarebbero, almeno sulla carta, incaricati di effettuare i controlli sui posti di lavoro. Tutto questo è assurdo. Senza controlli come si dovrebbe garantire la sicurezza?”. I rappresentanti delle tre sigle sindacali, inoltre, vogliono un’accelerazione sul fronte dell’avvio d’importanti cantieri.
“Nel settore dell’edilizia – spiegano – ci aspettiamo nuove assunzioni quando partiranno i lavori al porto isola Eni, senza trascurare il progetto voluto dalla cooperativa Agroverde. Siamo in attesa di notizie, inoltre, sia sugli interventi al lungomare che per quelli all’orto Pasqualello”.
Altro fronte caldo, è quello dei tanti subappalti legati a grandi opere viarie. Dalla Nord-Sud alla Ragusa-Catania, passando per l’eterna Siracusa-Gela. “Almeno trecento operai locali – concludono – saranno impegnati alle dipendenze di aziende che hanno ottenuto i subappalti. Sarebbe importante tutelare la manodopera gelese in cantieri strategici come dovrebbe essere quello del polo fotovoltaico Agroverde”.

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