Gela. Erano allacciate alla rete elettrica nonostante fossero state realizzate in assenza di concessioni edilizie. Le presunte perizie aggiustate, presentate ai tecnici dell’Enel per ottenere il servizio nelle abitazioni, sarebbero state redatte dal geometra Giuseppe C.
Il professionista, così, è finito sotto processo con l’accusa di falsità ideologica. Insieme a lui, davanti al giudice Chiara Raffiotta, ci sono altri dodici imputati, tutti proprietari degli immobili non in regola con le concessioni.
Durante l’ultima udienza andata in scena, è stato sentito in qualità di testimone uno degli ispettori di polizia municipale che si è occupato delle indagini.
“Notammo – ha ammesso – che nelle perizie tecniche si accertava l’assoluta regolarità degli immobili che, stando al tecnico, erano stati realizzati nel periodo precedente agli obblighi di concessione. In realtà, quelle abitazioni vennero sottoposte a molti interventi edilizi anche successivi, tanto da far scattare sanzioni e procedimenti penali”.
Quindi, un’assoluta difformità tra quanto accertato nelle perizie e l’effettivo stato degli immobili finiti al centro dei controlli. Il giudice Chiara Raffiotta, nelle prossime udienze, sentirà altri testimoni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Raffaella Nastasi, Carlo Morselli, Fabrizio Ferrara e Giuseppe Smecca.