Gela. Servono tredici milioni e mezzo di euro per coprire interamente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’amministrazione comunale torna alla carica e ha definito una deibera correttiva che dovrebbe incidere sul piano economico finanziario di quattro anni fa, quello che stando al sindaco Domenico Messinese e al suo vice Simone Siciliano avrebbe causato un disallineamento da circa 7 milioni di euro, mandando in crisi profonda le casse dell’ente. Non solo una delibera di giunta ma anche una proposta indirizzata al consiglio comunale e varata dagli uffici del settore tributi. Insomma, si passa da sette milioni di euro all’anno a tredici milioni e mezzo. La proposta, però, parte già con il piede sbagliato. Manca il parere dei revisori dei conti, che solo nelle ultime ore hanno ricevuto l’atto. “Mi pare evidente – dice il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia – che la proposta non potrà essere calendarizzata per il passaggio in aula fino a quando non ci sarà il parere dei revisori. Ancora uina volta il sindaco commette una scorrettezza”. L’atto, quindi, rimane sospeso. Il sindaco Domenico Messinese, nella missiva di accompagnameto, scrive di ”imperiosa urgenza” e rivolgendosi al presidente del consiglio aggiunge “si confida nella signoria vostra affinché ponga tutto quanto nelle prerogative presidenziali perché la medesima possa essere esitata dal Ccnsiglio comunale in tempi celeri, anche alla luce delle insistenti voci circa la sottoscrizione di una mozione di sfiducia che baserebbe parte del proprio corpo motivazionale soprattutto su una asserita (e non veritiera) inefficienza nella gestione del servizio di cui trattasi”. Ma senza parere dei revisori dei conti, tutto rimane fermo.
“Il sindaco non capisce che le procedure vanno rispettate – spiega il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta – per valutare in aula un atto tanto importante servono i pareri tecnici del collegio dei revisori. Non capisco pechè ci sia tutta questa fretta. Cita la mozione di sfiducia? Ma la nostra azione non si basa solo sulla questione rifiuti. La nostra sfiducia è politica e non amministrativa. Indichiamo almeno dodici punti di fallimento politico della giunta. La questione rifiuti è solo uno dei punti del fallimento”. Anche ieri sera, in consiglio comunale, Messinese e Siciliano hanno attaccato a spron battuto, gettando ombre sulla gestione del servizio rifiuti portata avanti dall’ex giunta Fasulo. I calcoli al ribasso del piano economico finanziario di quattro anni fa avrebbero causato lo sfascio delle casse del municipio , mentre la giunta del sindaco ex gillino ha comunque proseguito sulla scia dei servizi aggiuntivi, nonostante gli espliciti moniti della Corte dei Conti.