Gela. Società che controllano supermercati in città, ma anche aziende di progettazione, agenzie marittime e società edili. Un vasto giro di presunte false fatture, tutte emesse dal titolare di un’impresa di sistemi elettrici. Dal 2011 e fino al 2014, una sessantina di fatture sarebbero state rilasciate, ma per operazioni ritenute inesistenti. Un meccanismo, stando ai magistrati della procura, finalizzato solo ad aggirare il fisco. Sono nove gli indagati, tutti legali rappresentanti delle società coinvolte. I pm della procura e i finanzieri hanno ricostruito il presunto sistema. Sarebbero state emesse fatture per cifre che complessivamente superano anche i duecentomila euro. Un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Luigi Lo Valvo, che adesso ha disposto la chiusura delle indagini.
I relativi avvisi sono stati notificati ai legali di tutti gli indagati e a breve il pm potrebbe chiedere il rinvio a giudizio. In base a quanto accertato dagli investigatori, le somme in ballo toccherebbero in totale i seicentomila euro. Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno effettuato una serie di sequestri e accertato il coinvolgimento di tutti gli indagati, difesi dagli avvocati Valentina Lo Porto, Antonio Gagliano, Maria Ferrara e Angelo Cafà. Il titolare della società “cartiera” è accusato anche di aver occultato le scritture contabili per evadere il fisco.