Gela. Succede di dimenticare le chiavi di casa e rimanere fuori dalla propria abitazione. Può capitare e non c’è nulla di strano, solo piccoli disagi e un po’ d’improvvisazione.
Quando, però, le chiavi non solo quelle di casa ma di un cimitero, e a rimanere fuori è un intero corteo funebre è ben altra cosa di una semplice dimenticanza. È successo domenica pomeriggio a uno smemorato custode del cimitero di contrada Farello.
Ad attendere davanti al pesante cancello in ferro, nel luogo dell’eterno riposo, la salma di un’anziana signora settantenne di cui si era appena celebrato il triste rito funebre. Qualche minuto di attesa ed ecco arrivare il dipendente comunale.
C’è un problema però: Non ha le chiavi per aprire per il portone, le ha dimenticate. Non si può attendere ancora, avrà pensato lo smemorato custode, bisogna darsi da fare e uscire da questa imbarazzante situazione. Non c’è tempo per andare a prendere le chiavi. La lontananza del cimitero di Farello dal centro abitato causerebbe un’imperdonabile perdita di tempo.
Non si può lasciare fuori dal cimitero il corteo. Ecco trovata allora la soluzione: Rompere il catenaccio del cancello con un pesante martello raccattato nel magazzino degli attrezzi. Un po’ brutale e rumoroso come metodo ma pur sempre una soluzione per rimediare alla grave dimenticanza.
Una scena surreale, a quel punto, quella vissuta da parenti e amici della povera donna increduli davanti a ciò che stava accadendo davanti ai loro occhi. Subito al lavoro il custode ha cominciato ad imprimere pesanti colpi sul lucchetto armato del cancello scatenando il malumore dei presenti e degli addetti alle onoranze funebri. Nemmeno l’arrivo del vice custode, contattato telefonicamente per portare le chiavi di riserva, è servito a qualcosa.
Gli innumerevoli colpi di martello avevano deformato il massiccio lucchetto e la chiave non poteva più entrare all’interno della serratura. Ancora giù di martello, quindi, sino a quando, dopo una buona mezz’ora, il lucchetto ha ceduto e la salma della signora ha potuto ricevere degna sepoltura nella sua cappella.
Una spiacevole situazione rimediata con un po’ d’improvvisazione e che servirà da monito al custode del cimitero. Controllare sempre di aver preso le chiavi o tenere un mazzo di riserva