Gela. Questa volta in aula c’erano dirigenti e revisori dei conti, ma il numero legale non ha retto. Altra seduta senza atti approvati, quella di questa sera all’assise civica. All’ordine del giorno, c’è ancora il regolamento che istituisce l’organismo di composizione della crisi. In consiglio, però, non si è arrivati a votare neanche il primo articolo. Le “ruggini” politiche della sfiducia hanno sicuramente pesato. Il confronto verbale è stato piuttosto aspro tra Angela Di Modica e Sandra Bennici. La disfida è scattata quando il consigliere Di Modica ha presentato un proprio emendamento all’atto. “Ma non capisco a cosa serve presentare emendamenti o chiedere di cambiare commissione – ha detto Bennici – se a settembre non saremo più in carica. Mi pare che si sia tenuta una riunione per sfiduciare il sindaco. A questo punto, invito i colleghi ad accelerare, approvando gli atti che sono rimasti”.
Il consigliere Di Modica, però, ha subito replicato. “Siamo qui per lavorare, indipendentemente da quello che accadrà sulla sfiducia – ha spiegato – è nostro dovere apportare eventuali miglioramenti. Quello della collega mi pare un intervento inopportuno”. Il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta ha contestato quanto sostenuto da Bennici. “Nessuno può togliere ad un consigliere il diritto di emendare atti”. L’indipendente Carmelo Casano, invece, ha sostenuto la necessità di andare oltre il confronto solo politico. Peccato, però, che al momento di votare il primo articolo del regolamento, in aula non c’era più il numero legale.