Gela. Non ci sono prove che quel contatore dell’energia elettrica sia stato alterato dalla donna che vive nell’abitazione, controllata dai tecnici Enel. Per lei è arrivata l’assoluzione, pronunciata dal giudice Antonio Fiorenza. E’ stata accolta la ricostruzione del difensore, l’avvocato Davide Limoncello, che in aula ha messo in dubbio quanto sostenuto dai pm della procura.
Nel corso delle verifiche, è emerso che il sistema era intestato al marito della donna, che ne aveva la piena disponibilità. Furono scoperti ammanchi in bolletta per circa duemila euro. Anche per il giudice, mancherebbe la prova certa di una responsabilità diretta dell’imputata.