Gela. Mentre in municipio si definiscono le “squadre” in vista della terza mozione di sfiducia al sindaco, nell’arco di appena un anno, tra i dem le posizioni non sono così nette. Dubbi sulla tempistica sono stati sollevati dal consigliere Guido Siragusa, certo invece che l’assise civica debba dare priorità all’approvazione delle misure correttive imposte dalla Corte dei Conti. Dal “coro” dem si leva un’altra voce, quella di Romina Morselli. Il presidente della commissione bilancio, invece, prende le distanze dal “clima” politico che da mesi ormai è quasi costante a Palazzo di Città. “L’amministrazione comunale ha gravissime responsabilità – spiega il consigliere – non ha mai saputo costruirsi una maggioranza politica e tutti gli approcci si sono rivelati vani. Probabilmente, sindaco e assessori pensavano di poter trovare sponde che non si sono rivelate così sicure. Vogliono vivere di autosufficienza, ma dimostrano di non riuscirci”.
Il consigliere, però, non si tira indietro davanti all’ennesimo bailamme della sfiducia. “Purtroppo, è ormai diventato ciclico – dice ancora – non appena il sindaco decide nuove nomine e fa delle scelte politiche, allora si scatena la corsa alla sfiducia. In questo modo, diventa difficile lavorare con serenità. Siamo arrivati al punto che le mozioni da firmare vengono proposte anche durante le sedute di commissione. Noto che consiglieri, fino a qualche tempo fa vicini alla giunta, hanno deciso di sostenere quest’ulteriore mozione di sfiducia. Perché lo fanno? Cosa vogliono ottenere? Sta diventando una consuetudine che, probabilmente, non fa bene alla città e al nostro lavoro”. Il messaggio della dem è implicito ma anche tra le fila del Pd bisognerà fare chiarezza. Il fronte della sfiducia, però, non sembra sgonfiarsi. Da quanto emerge, la mozione potrebbe essere depositata sul tavolo del presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia entro fine agosto, per poi essere trattata in aula a settembre.
