Gela. I termini imposti dalla Corte dei Conti sono già stati sforati dall’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto trasmettere le misure correttive richieste dai magistrati entro sessanta giorni. La giunta cerca di correre ai ripari. Il sindaco ha da poco nominato un consulente esterno, il commercialista palermitano Calcedonio Li Pomi, che prenderà in mano l’intera questione. Allo stesso tempo, Messinese ha deciso di scrivere alla Corte dei Conti regionale, chiedendo una proroga per la presentazione delle misure. Insomma, serve altro tempo, dopo che i magistrati contabili hanno duramente ripreso l’amministrazione comunale, bloccando la spesa straordinaria dell’ente e bocciando il bilancio di previsione 2016 e i consuntivi 2015 e 2016. Una richiesta che è stata trasmessa anche alla presidenza del consiglio comunale, dopo che Alessandra Ascia aveva ufficialmente richiesto di essere messa a conoscenza dell’intera procedura.
A rischio, c’è l’intero equilibrio finanziario del municipio. Il sindaco ha chiamato a Palazzo di Città il commercialista Calcedonio Li Pomi, prevedendo circa trentottomila euro di compenso. Nomina che non ha convinto il collegio dei revisori dei conti del Comune. L’organismo presieduto da Assunta Cattuto ritiene ci siano profili piuttosto discutibili dietro alla chiamata di un esperto esterno. Da quanto emerge, i revisori avrebbero scritto al sindaco Domenico Messinese, proprio per sollevare tutte le loro perplessità. Una nomina esterna, l’ennesima a Palazzo di Città, che arriva però dopo che la Corte dei Conti ha bloccato la spesa straordinaria e davanti ad uno scenario finanziario sul quale pesano altri debiti fuori bilancio, che devono essere coperti.