Gela. L’esperto da 38 mila euro appena nominato dal sindaco Domenico Messinese, nel tentativo di raddrizzare i bilanci dell’ente e dare il via libera alle misure correttive imposte dalla Corte dei Conti, è benzina sul fuoco dello scontro. “La nota del collegio dei revisori è chiara – dice il consigliere comunale Salvatore Scerra – non sono stati approvati né il rendiconto 2017 né il bilancio di previsione 2018. Non è possibile procedere ad assunzioni, comprese le collaborazioni”. Il sindaco ha deciso di affidarsi al commercialista palermitano Calcedonio Li Pomi, affidandogli una pletora di obiettivi, dalla gestione dei fondi delle royalties alle misure correttive passando per il contratto di servizio della Ghelas e la razionalizzazione della spesa dell’ente.
“C’è il rischio di un doppio danno erariale – continua il vicepresidente del consiglio comunale – non solo l’incarico al professionista ma anche gli obiettivi non raggiunti dal dirigente Alberto Depetro, che dovrebbe assicurare, nei tempi di legge, l’approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione. Tutto questo non si è mai verificato, almeno in base alle scadenze indicate. Ritengo, comunque, che la questione vada affrontata con attenzione, anche perché al momento la determina non ha copertura finanziaria. La Corte dei Conti, bocciando il bilancio 2016 e i consuntivi 2015 e 2016, ha bloccato le spese straordinarie”. Scerra non è il solo consigliere che in queste ore si sta muovendo nel tentativo di verificare la legittimità dell’incarico che Messinese ha assegnato all’esperto.
Medetti avete dato il colpo di grazia alla cittr, vergognatevi di essere chi assessori chi consiglieri, siete cosa di prendervi a pesci in faccia