Gela. Dovrebbe essere la settimana giusta per chiudere gli ultimi incastri politici. I due nuovi assessori designati dal sindaco Domenico Messinese potrebbero giurare, al massimo, entro venerdì. Giuseppe Licata e Giuseppe Di Dio, che non sembrano intenzionati a fare passi indietro, sarebbero i nuovi assessori del sindaco, chiamati a coprire i vuoti lasciati da Maurizio Melfa e Fabrizio Morello. Si tratta su deleghe e compiti da affidare ai nuovi e non sono da escludere eventuali rimodulazioni. Messinese sembrerebbe intenzionato a pararsi le spalle, prendendo sia dal blocco di centrodestra sia da quello di centrosinistra. Una mossa che sta creando non poche frizioni. L’ex dem Giuseppe Licata ha praticamente salutato la compagnia politica di sempre, per accettare il progetto di giunta. Un sì che ha lacerato Sicilia Futura. I futuristi, ad iniziare dai consiglieri comunali Giuseppe Ventura (spalla politica di sempre dello stesso Licata), Antonino Biundo e Cristian Malluzzo hanno dato l’ultimatum, che servirà a poco. Licata avrebbe già deciso. Va da Messinese e probabilmente lascerà le cariche ricoperte in Sicilia Futura, sempre che non abbia avuto qualche garanzia all’interno del movimento di Salvatore Cardinale, a Palermo sospeso tra il tentativo di rientrare nel Pd e l’appoggio alla giunta di centrodestra del presidente Nello Musumeci. Ma proprio in quest’area politica, almeno in città, non è tutto rose e fiori, anzi. Se l’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Dio dovesse dire sì alla proposta di Messinese, il centrodestra sarebbe bifronte. Un gruppo all’opposizione della giunta e l’altro con Messinese e Siciliano (ad iniziare da Energie per l’Italia). Un cortocircuito che rischia di far saltare tutto l’impianto, anche perché sui nuovi ingressi sembra esserci una mano di centrodestra.
Gli “esperimenti” politici. Negli ambienti forzisti tanti stanno cercando di capire le intenzioni degli uomini di Michele Mancuso, deputato regionale e attuale coordinatore provinciale del partito. Licata ha parlato anche con loro prima di muovere il passo finale. Sullo sfondo, c’è però di più. Un tentativo di tenere a battesimo il movimento che possa dare il benvenuto politico al sindaco e ai suoi assessori. Dopo il divorzio dai cinquestelle, Messinese e il suo assessore di riferimento Simone Siciliano hanno provato in tutti i modi a cercare la sponda giusta, a destra e a sinistra. Fino ad ora, però, con scarsissimi risultati. Un nuovo movimento, da plasmare successivamente, sarebbe il contenitore per attirare gruppi sia di centrodestra sia di centrosinistra (mentre a Palermo non sono mai mancati i rumors di una prossimo matrimonio politico tra Salvatore Cardinale e il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè). Con i nuovi innesti sembra inevitabile che escano fuori anche i “responsabili”, quelli che in consiglio comunale, in maniera più o meno velata, tengono a galla una giunta, altrimenti del tutto isolata. Negli ultimi giorni, pare che Giuseppe Licata abbia avuto colloqui telefonici con diversi di loro, a cominciare da quelli che in più occasioni non si sono tirati indietro quando si è trattato di sostenere la giunta. In municipio, si sono perse le tracce della misure correttive imposte dalla Corte dei Conti, ma non mancano contatti e tentativi di chiudere intese, più o meno solide. I consiglieri comunali di Noi con l’Italia hanno chiesto al presidente dell’assise civica Alessandra Ascia di prendere in mano la situazione, almeno per avere risposte certe dal sindaco. La dem ha convocato una conferenza dei capigruppo, probabilmente fissata per mercoledì. In quella sede, potrebbe essere convocata una seduta di consiglio comunale, nella quale il sindaco Domenico Messinese verrà chiamato a spiegare cosa sta succedendo nella sua giunta. In attesa di capire se esiste una vera maggioranza pro-sindaco, con tanto di nuovi assessori.