Gela. A diciotto mila donne gelesi è stato negato il diritto di sottoporsi ad uno screening mammografico, mentre a Caltanissetta viene regolarmente erogato. Per un esame di senologia in città bisogna attendere 6 mesi e i 120 interventi di tumore alla mammella all’anno sono garantiti da un solo chirurgo tuttofare. A segnalare l’inefficacia dell’ospedale “Vittorio Emanuele” nell’azione di contrasto e prevenzione dei tumori alla mammella sono gli esponenti del sindacato infermieristico Nursind retto dal segretario territoriale Giuseppe Provinzano con i componenti Orazio Maganuco e Filippo Quarto D’Angeli e il segretario aziendale Domenico Corfù.
“Lo screening mammografico è stato sospeso da inizio anno – accusa il Nursind – e nello stesso tempo si è consapevoli che le donne da sottoporre a tale misura preventiva, in tutto il territorio superano le 15/18.000 . Come è stato possibile sospendere da gennaio a tutt’oggi lo screening mammografico nel territorio gelese – incalzano -, con un popolazione femminile residente di circa 38 mila abitanti, a cui si aggiugono le donne dei paesi del comprensorio provenienti da Niscemi, Butera, Mazzarino, Licata e Riesi”. La questione legata allla mancata attivazione della Breast unit è finita al centro del dibattito durante la visita dei deputati all’Ars del M5s di questa mattina.
“Gela ancora una volta rappresenta il caso nel caso – aggiunge Provinzano – Il mancato funzionamento di una struttura come la Breast Unit non è da attribuire a carenze strutturali o strumentali poiché nel presidio ospedaliero Vittorio Emanuele si dispone di un mammografico digitale di ultima generazione efficiente, di locali e spazi adeguati, per accogliere le donne affette da questa patologia. La problematica è sicuramente di natura organizzativa e di dotazione organica, in quanto vi è una carenza di personale dedicato e specializzato per completare il concetto di multidisciplinarietà che è necessaria per l’adeguato funzionamento di una unità di Senologia”.
La mammografia? Fa più danno che altro. È preferibile fare un’ecografia. A me arrivano gli inviti della Asl per la mammografia e a mia figlia quelli del vaccino anti Papilloma virus e li butto nell’immondizia. Come ci vuole bene il sistema che si prende cura della nonstra “salute”!!