>Gela. Ha combattuto fino alla fine ma ha dovuto arrendersi. La sua battaglia la proseguirà il figlio, che attraverso i social network ha denunciato come quel cancro del padre abbia responsabilità precise.
Salvatore Mili aveva 67 anni, lavorava all’impianto Clorosoda, tristemente ribattezzato impianto killer. L’operaio è morto al reparto Hospice dell’ospedale Vittorio Emanuele dopo una lunga malattia che ne aveva segnato il corpo ma non lo spirito. Era stato tra i fondatori del comitato spontaneo ex lavoratori Clorosoda. Da otto anni è iniziata una battaglia giudiziaria che vede al centro 12 morti sospette su 105 operai che hanno lavorato in quell’impianto, chiuso da quasi 20 anni.
Al Tribunale di Gela, il comitato spontaneo ex lavoratori clorosoda, chiede per “l’ennesima volta di sbrigarsi, perché la gente prima di morire vorrà sapere la causa della propria morte! E Mili è morto senza saperlo!” Il comitato si pone tanti interrogativi: “perché ad oggi il procedimento Clorosoda è passato dalle mani di tre Gip? Le nostre autorità politiche, sindacali ed altre….dove sono?”. I funerali di Salvatore Mili si terranno domani alle 10.30 nella chiesa Sant’Antonio. “Speriamo – dice il comitato – che alle esequie questi “signori” non vengano a fare la solita passerella perché questa volta troveranno gente più arrabbiata. Basta con le prese in giro. E’ arrivato il momento di mettere da parte qualsiasi interesse personale e di far valere il principio cristiano del rispetto della persona umana” .
Il figlio Orazio sulla sua pagina Facebook ha scritto: “L’Ex Impianto Clorosoda continua a fare vittime, ma dov’è la Giustizia? Come mai si da giustizia alla carrozzeria delle macchine (riferimento al risarcimento ottenuto da un’attività commerciale per i danni dalle emissioni) e non si da giustizia ai nostri padri che hanno sofferto per portare a casa un pezzo di pane pagato con la vita stessa? Continuo a stare vicino a mio papà agonizzante e mi viene voglia di gridare al mondo intero che dei killer ci hanno tolto la serenità , il mio pensiero va a tutte le famiglie di ex operai a tutti quei bimbi morti in tenera età e a tuttiquei giovani che continuano a lottare per la vita . Gela di certo non meriti questo. Sei stato un grande papà che ha combattuto con dignità esemplare questa lunga battaglia”.