Gela. Entro pochi giorni la giunta potrebbe essere completata. Dopo quasi quattro mesi il puzzle si ricompone ma con sorprese impreviste ed imprevedibili. Oltre alla quasi certezza di Giuseppe Licata, che rompe l’asse (e forse anche l’amicizia) con Giuseppe Ventura, Angelo Fasulo ed il gruppo Sicilia Futura, ecco l’ingresso di un uomo di grande spessore politico, Peppe Di Dio.
Su Licata abbiamo già scritto tanto in questi giorni e la sua nomina è questione solo di formalismi. Arriva sotto l’egida di Michele Mancuso, malgrado le smentite di facciata e con una virata improvvisa verso destra. In Sicilia Futura ci sono rimasti male, malissimo. Licata ha provato telefonicamente a spiegare la sua virata, parlando con i vari consiglieri comunali Biundo, Ventura ed anche con la Bennici, che pure ha lasciato il partito di Cardinale.
Ora tocca a Peppe Di Dio, da noi contattato telefonicamente. Conferma il corteggiamento e l’interesse del sindaco nei suoi confronti ma lui tentenna. “C’è un dialogo aperto – dice l’ex candidato a sindaco – così come è successo alcuni mesi fa. Ho detto e ribadito che per fare parte di una squadra di governo occorre un progetto politico. Fare l’assessore senza poter incidere nelle scelte fondamentali non mi interessa. Ma dipende da me. Sto riflettendo. E’ una questione di motivazioni. Avrei potuto fare accordi al ballottaggio quando mi candidai a sindaco e tirai diritto per la mia strada. Adesso è la stessa cosa. Se ho la possibilità di potermi spendere in un progetto ampio ed importante lo farò. I consiglieri di riferimento di Energie per l’Italia sanno tutto. Li ho informati ma non ho deciso. Sto valutando serenamente”.
Se con Licata la giunta non si assicurerebbe nessun vantaggio in consiglio, anzi le posizioni di Sicilia Futura diventeranno ancora più rigide, con Di Dio si apre una maglia nel centro destra. Peppe Di Dio conosce la macchina amministrativa. E’ stato consigliere comunale, assessore al Bilancio, presidente del Consiglio. Personalità forte e difficile da contrastare. La sua accettazione metterebbe in imbarazzo il centro destra, già alle prese con l’ala Mancuso che è meno intransigente con l’amministrazione, al contrario del capogruppo Scerra e di Federico che vorrebbero staccare da tempo la spina a questa giunta.
Insomma sinistra e destra hanno i loro cavalli di Troia. Sempre che la giunta venga in effetti ricomposta e per la prima volta con assessori politici e non tecnici.