Gela. In attesa di capire quando scioglierà la riserva sull’eventuale ricandidatura alla segreteria cittadina del Pd, Peppe Di Cristina consolida i rapporti con uno dei suoi riferimenti più importanti, l’attuale deputato nazionale Fausto Raciti. C’era anche il segretario cittadino dem, infatti, alla cena con l’ormai ex leader regionale. Una cena palermitana, della quale riferisce anche Repubblica, con al tavolo quelli che potrebbero essere i volti di un nuovo corso del partito in Sicilia. Qualcuno già li definisce i “fratelli di mezzo” e sicuramente stanno cercando di spodestare le ultime armate renziane sull’isola, già falcidiate dalle recenti sconfitte elettorali. Insieme a Di Cristina, c’erano i “partigiani” Antonio Rubino e Antonio Ferrante, il deputato regionale Giovanni Cafeo e un altro dirigente locale come Alessio Lo Giudice. Che Di Cristina possa avere mire palermitane sembra quasi scontato. I rapporti con Raciti sono consolidati e il deputato c’era pure all’assemblea post-sconfitta dello scorso marzo, tenutasi in città dopo che da Gela era partita la “rivolta” contro le candidature alle nazionali decise dall’alto. C’è la firma di Raciti, inoltre, sull’interrogazione appena presentata alla commissione attività produttive della Camerma e indirizzata al ministro Di Maio. Sono stati proprio i dem locali a spingere affinché Raciti mettesse sul tavolo del ministro grillino la questione del finanziamento dell’accordo di programma.
Da tempo, c’è l’ipotesi che Di Cristina non si ripresenti alla guida del partito locale, che comunque ha ormai organizzato quasi a sua immagine e somiglianza, dato che i rivali interni non ci sono più, finiti in sordina oppure in altri partiti. Non è ancora riuscito a “debellare” del tutto, però, l’eccessiva tendenza pro-giunta dimostrata da alcuni esponenti del partito. Da quando è alla guida ha dovuto incassare sonore batoste elettorali ma ha comunque portato a casa la rielezione all’Ars di Giuseppe Arancio, uno dei suoi storici riferimenti. L’etichetta di “genero di Speziale”, probabilmente, gli pesa meno rispetto al passato e nel giro dei “giovani” dem che stanno con Raciti c’è pure lui, sempre che dalla cena di Palermo possa nascere una corrente vincente. Per ora, i dem cittadini sono concentrati nel tentativo di riprendere colore elettorale, dopo quanto accaduto alle regionali e ancor più alle nazionali. A marzo, alle urne gelesi i democratici sono stati battuti pure dai leghisti. Una disfatta che Di Cristina e i suoi vogliono cancellare e non a caso si stanno preparando a correre per la successione a Messinese. Come lo faranno e con chi è ancora presto per dirlo, ma Di Cristina e i suoi uomini di fiducia sembrano intenzionati a preparare il campo, anche a Palermo.
Un alieno nella politica locale,sono di destra ma bisogna ammettere che ha una marcia in più,la sua sfortuna il fatto che il PD è in grossa difficoltà….