Gela. Il prossimo 28 maggio potrebbe essere una data storica per la città. I consiglieri comunali, riuniti in convocazione straordinaria e monotematica, saranno chiamati a votare la proposta di adesione al libero consorzio di Catania, facendo da apripista ai comuni di Niscemi e Piazza Armerina.
Il comune di Gela potrebbe diventare capo fila del libero consorzio etneo, approfittando dell’uscita del comune di Catania che beneficerebbe dei vantaggi delle aree metropolitane. “L’assise civica sarà chiamata a stabilire con una delibera la volontà di adesione ad un altro libero consorzio – sostiene Filippo Franzone, coordinatore del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese (Csag) – dopodiché, altri comuni seguiranno il nostro esempio. Alcuni consiglieri di Piazza Armerina parteciperanno alla seduta in città per assistere alla votazione della definitiva delibera di migrazione”. Ieri, la vicenda è stata affrontata dai sindaci dei Comuni interessati a sfruttare la possibilità di aderire ad altro libero consorzio, abbandonando l’attuale condizione storica perché ritenuta anacronistica. Il vertice si è tenuto presso la sala delle Luci (stanza del sindaco) di Piazza Armerina. A fare gli onori di casa Filippo Miroddi, sindaco di Piazza Armerina, Gianfilippo La Mattina (presidente del consiglio), i capigruppo del consiglio ed i rappresentanti dei comuni di Mirabella, Niscemi e Gela i quali hanno incontrato Antonio Venturino, vicepresidente all’Ars e Salvatore Curreri, docente di istituzioni di diritto pubblico alla Kore di Enna. Il sindaco Angelo Fasulo e il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Fava, hanno espresso interesse per avviare l’iter procedurale proposto dal Comitato per lo sviluppo dell’area gelese rappresentato da una delegazione composta da: Filippo Franzone, Andrea Alessi, Giulio Cordaro, Marchisciana Adriano. Insieme a loro hanno mostrato interesse all’iniziativa dell’adesione al libero consorzio di Catania Filippa Martines (presidente del consiglio comunale di Mirabella) e Francesco La Rosa (sindaco di Niscemi).