Gela. Solo pochi giorni fa, il ministro dell’energia maltese Joe Mizzi, era in città, ad omaggiare la Madonna delle Grazie, con annesso maxi ombrello votivo, donato dal governo dell’isola. I rapporti tra Malta e l’amministrazione comunale sono da tempo molto stretti, bagnati soprattutto dal progetto di gasdotto, che dovrebbe consentire all’isola l’arrivo di cospicui rifornimenti. Un ingente investimento, che tocca anche Gela, dato che una base verrà realizzata proprio sul territorio locale, a ridosso di un importante sito Natura 2000, quello che tocca i vincoli sulle aree Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela e nella zona speciale di conservazione Biviere e Macconi di Gela. I maltesi avrebbe voluto evitare la procedura di valutazione d’impatto ambientale, che invece il ministero ha imposto, già con comunicazione ufficiale.
Il governo maltese, per tutta risposta, come riporta Meridionews, ha bandito tre gare d’appalto. C’è quella per la definizione della rotta offshore tra Delimara e Gela, il bando per gli studi di valutazione dell’impatto ambientale e la procedura di affidamento progettazione ingegneristica front-end. Il governo de La Valletta sembra intenzionato a mettersi in regola, anche perché in caso contrario riceverebbe il no dalle autorità italiane. Del gasdotto, i maltesi sono più volte venuti a parlare in città e la giunta, condotta dal sindaco Domenico Messinese e dal suo vice Simone Siciliano, è andata in missione sull’isola. Da Roma, comunque, sono stati netti. Senza valutazione di impatto ambientale, lungo il territorio locale della rete Natura 2000, non se ne fa nulla. Se i maltesi vogliono passare da Gela, devono ottenere le autorizzazioni. Adesso, spuntano anche le tre gare d’appalto.