Gela. Tre giornate di sciopero, già dichiarate sia dai sindacalisti della Filcams Cgil sia da quelli dell’Ugl, e un futuro, alla Ghelas multiservizi, tutt’altro che chiaro. Le incertezze dell’amministrazione comunale, del resto, non contribuiscono a rasserenare gli animi. I lavoratori non sanno ancora che fine farà il loro trattamento di fine rapporto, da accantonare quando saranno disponibili i fondi, e i ritardi nei pagamenti sono costanti. L’amministratore della società in house Franco Gallo, da poco, ha presentato un piano di rientro, che dovrebbe contribuire a sanare le finanze della municipalizzata e punta molto sulla gestione dell’illuminazione pubblica, con l’avvento di led che garantiscano risparmi e introiti maggiori. Ma la giunta, con in testa il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano, hanno già da tempo fatto l’occhiolino ai privati.
Proprio la gestione dell’illuminazione pubblica potrebbe finire in mano ad un’azienda esterna, attraverso il project financing, al momento presentato da un raggruppamento, composto da Exitone e Coge Impianti. La giunta ha già dato mandato di predisporre un’unità di progetto, tra gli uffici del municipio, incaricata di seguire l’iter. Ma che sindaco e vice siano propensi alla soluzione del mercato, si capisce anche dalla recente delibera che ha prorogato il contratto di servizio tra Comune e società fino al prossimo 30 luglio. Nel provvedimento, si legge che “alla data odierna è in itinere il piano di razionalizzazione delle società partecipate dal Comune di Gela e che, nelle more dell’approvazione di tale piano e di una rivisitazione del contenuto del contratto di servizio, per poi verificare l’opportunità di gestire lo stesso in house ovvero di adire al libero mercato, il signor sindaco in data odierna, ha impartito allo scrivente la specifica direttiva verbale di procedere alla proroga per un mese del contratto di servizio intercorrente con la Ghelas alle stesse condizioni di quello esistente”. Insomma, il libero mercato, ovvero l’eventuale ingresso dei privati, è un’ipotesi che viene ufficialmente presa in esame dalla giunta. Dopo che negli anni la politica ha messo su una società più portata ai servizi amministrativi che non a quelli di manutenzione in strada, c’è comunque l’esigenza di scongiurare il peggio e salvaguardare i posti di lavoro.