Idrocarburi finiti in mare, assolti un tecnico e un dirigente di raffineria

 
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Gela. Assolti perché il fatto non sussiste. Si è concluso in questo modo il processo di primo grado ai danni di Salvatore Lo Sardo e Gianfranco Carvelli, rispettivamente tecnico e dirigente della raffineria Eni di contrada Piana del Signore.

Erano accusati dello sversamento in mare d’idrocarburi fuoriusciti da un tratto della linea P2 e di non aver provveduto alle necessarie segnalazioni.
Nei loro confronti, il pubblico ministero Tiziana Di Pietro, ha chiesto la condanna ad un anno e tre mesi di reclusione ciascuno. Invece, il giudice Domenico Stilo ha optato per l’assoluzione. La linea difensiva esposta dai legali dei due, gli avvocati Gualtiero Cataldo e Luigi Autru Ryolo, ha convinto il magistrato.
“Mancano tutti gli elementi che possano giustificare le accuse mosse dalla procura – ha spiegato l’avvocato Autru Ryolo – furono direttamente gli operatori della capitaneria di porto, data la minima quantità d’idrocarburi fuoriusciti dalla linea P2, a tranquillizzare i responsabili di quell’area. Elementi emersi anche dall’esame dei consulenti tecnici che hanno escluso una fuoriuscita da cento litri d’idrocarburi, contestata, invece, dalla procura”. Motivazioni accolte dal collega Gualtiero Cataldo.
“Bisogna considerare – ha precisato – che né l’ingegnere Salvatore Lo Sardo né il dottor Gianfranco Carvelli ricoprivano funzioni tali da renderli responsabili delle manutenzioni alla linea P2. Peraltro, parliamo di un semplice trasudamento, dato che i consulenti hanno del tutto escluso la perdita di grandi quantitativi in mare”. Alla fine, il giudice Stilo ha accolto le richieste dei legali di difesa, assolvendo sia Lo Sardo che Carvelli.

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