Prima la revoca ora la giunta cambia idea: apre ai privati per l’illuminazione

 
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Gela. Mentre il management della Ghelas, la municipalizzata controllata per intero dal Comune, negli ultimi tempi sembra aver puntato su una nuova fase di gestione del sistema di illuminazione pubblica, la giunta invece apre definitivamente alla soluzione dei privati. Addirittura, l’amministrazione comunale ha autorizzato la costituzione di un’unità di progetto che segua esclusivamente l’iter del project financing, presentato lo scorso anno dal raggruppamento composto da Exitone e Coge impianti. Ai privati fa gola l’affare dell’illuminazione pubblica. Solo tre anni fa, quando la giunta era ancora grillina, l’intervento dei privati veniva visto come una soluzione da scongiurare, tanto che venne revocato l’appalto, già assegnato dalla precedente amministrazione Fasulo.

Invece, il sindaco Domenico Messinese e l’assessore Simone Siciliano hanno scelto di esternalizzare un servizio, che conta su oltre diecimila punti luce, sparsi lungo il territorio comunale. Sindaco e assessori hanno firmato la relativa delibera che istituisce l’unità di progetto e autorizza l’iter. Una procedura che dovrebbe poi proseguire con l’individuazione dell’offerta migliore. Per ora, il project financing l’hanno presentato la piemontese Exitone e l’azienda locale Coge impianti, che faceva già parte del raggruppamento risultato vincitore dell’appalto bandito dall’ex giunta Fasulo, con un affidamento ventennale. In quel caso, l’azienda gelese faceva parte di raggruppamento composto anche dalle cooperative Cpl Concordia e Consorzio Cooperative Costruzioni, due big del settore. Nell’agosto di tre anni fa, quell’appalto venne revocato su richiesta dell’allora assessore ai lavori pubblici Nuccio Di Paola, dopo l’indagine giudiziaria che coinvolse i vertici della Cpl Concordia. Inchiesta che agevolò il compito, dato che l’allora amministrazione grillina non vedeva di buon occhio l’ingresso dei privati. “Indipendentemente dalle sorti della cooperativa che si è aggiudicata l’appalto – aveva dichiarato l’allora assessore Di Paola – la nostra amministrazione è comunque contraria ad un bando per l’affidamento ai privati di un servizio pubblico. Ci sono costi enormi e proprio per questo motivo stiamo continuando a valutare tutta la procedura. Non ci sta bene affidare ai privati servizi pubblici di questo tipo”.  Adesso, a Palazzo di Città l’aria è cambiata.

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